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Voi lettori, che siete gente sveglia, sapete meglio di me che la giustificazione dell'invidia per ogni atto ostile mosso contro qualcuno che spicchi per qualche motivo sulla massa (perché è ricco, intelligente, affascinante, famoso; quello che volete) regge fino a un certo punto, o molto spesso non regge per nulla e si rivela per quel che è, ossia un ridicolo alibi. Resta il fatto, tuttavia, che la maggior parte della gente è noiosa e vive esistenze noiose. Giovanni Di Stefano, avvocato italo-inglese arrestato a Palma di ... Leggi tutto
Le persone si uniscono tramite le passioni. Sono le passioni a definire l'ambiente emotivo ed intellettuale in cui si muove ciascuno di noi, a volte inconsapevolmente. Io, ad esempio, ho scoperto qualche anno fa di avere un legame profondo con Licio Gelli e Junio Valerio Borghese, anche se loro non lo sanno: tutti e tre andiamo pazzi per i colpi di stato, militari e non, specialmente se fatti in qualche repubblica delle banane sudamericana o in qualche disastrato stato africano. Questi ultimi in particolare, a causa ... Leggi tutto
Già nel 2002 la guerra in Iraq pareva inevitabile. Il giornale online conservatore "Frontpage Magazine" riunì in quell'agosto quattro esperti per discutere sull'opportunità dell'invasione statunitense. "Ok, se siamo tutti così certi della terribile necessità di invadere l'Iraq, quando dobbiamo farlo?" Michael Leeden, direttore dell'American Enterprise Institute (un think tank neocon) ((E non solo: Leeden è una vecchia conoscenza di certi ambienti italiani: si va dai legami con la P2 al Nigergate.)), rispose senza indugio: "Ieri". Il controverso giornalista-storico, poco dopo quell'intervista, pubblicò il libro "The War ... Leggi tutto
Era l'agosto del 2008 quando il controverso giornalista Christopher Hitchens (59 anni, sovrappeso, gran bevitore e fumatore accanito), dopo aver più volte difeso la pratica del waterboarding, decise di sottoporsi ad una seduta di questa particolare forma di "interrogatorio". Incappucciato, ammanettato e portato in una località segreta l'autore para-neocon resistette stoicamente per pochi secondi ed il risultato fu un lungo articolo di copertina sull'edizione americana di Vanity Fair (che, a differenza di quella italiana, è abbastanza seria) dal titolo piuttosto eloquente: "Credetemi, è tortura". Grazie ... Leggi tutto
Non c'è nulla da fare, certi pensieri ti attraversano la testa come carrozze che schiacciano gli aspiranti suicidi sulle rotaie: hanno la stessa forza d'impatto e la capacità innata di portare quel certo brio nella vita di tutti i giorni. Mi trovavo in un giardino pubblico, verso le 4 di notte, intento a guardare alla rovescia un libro di cucina thailandese (mi sembravano interessanti le "Pennette al Golpe") con il mio amico serbo Sinisa Laijack, condannato tre anni fa dal Tribunale dell'Aja per alcune complicanze ... Leggi tutto
Di Matteo Mazzoni Dalla Novaja Gazeta - il titolo dell'articolo "Кавказ. Пик Коммунизма" (Caucaso. Il Picco del Comunismo) è ironico. Il Picco del Comunismo – 7495 metri – era la cima più alta dell’Unione Sovietica. Adesso si trova in Tagikistan ed è stato ribattezzato Picco di Ismail Samani, fondatore della dinastia Samanide. Ci sono posti dove le questioni del potere si risolvono come prima, con unanimità sovietica L’efficacia dei metodi caucasici di stabilimento dell’ordine è stata dimostrata dall’“efficace manager” Džugašvili ((Džugašvili è il vero cognome di Stalin.)). Adesso ... Leggi tutto
E' un errore considerare puramente politico quello che noi facciamo. Adolf Hitler Pechino 2008 ha vinto contro tutto e tutti, ha invaso l'Ossezia del Sud, ha contrattaccato in Georgia, ha fatto incendiare l'aereo a Madrid, ha lavato il cervello a migliaia di giornalisti in tutto il mondo e ha soddisfatto grandi e, soprattutto, piccini, incollati davanti all'unico canale RAI che trasmetteva integralmente le Olimpiadi, ovvero: nuoto, scherma, dressage, carneade-taekwondo, due incontri di pugilato e Bartoletti-Cucci (in veste di inediti tuttologi dello sport - e, si sa, ... Leggi tutto
"Le elezioni in Zimbabwe non sono state libere!" ha tuonato stamattina Ban Ki-Moon, una delle innumerevoli comparse che veniva picchiata selvaggiamente da Kato in The Green Hornet - erm, intendevo dire il segretario generale dell'ONU - in relazione al trionfo del candidato Mugabe, che come avversario aveva il candidato Mugabe. Il solare funzionario ONU ha poi auspicato una "soluzione politica" tra un dittatore che tiene in pugno il suo paese da 28 anni e che tra l'altro non si è mai posto alcun problema nell'usare la ... Leggi tutto