Krisis Porn

Pubblicato da Blicero il 6.02.2013

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Da qualche anno a questa parte i greci sono impegnati in una strenua lotta di sopravvivenza contro un’austerità sempre più brutale e massacrante. Le reazioni, tuttavia, sono molto diverse tra loro: c’è chi sciopera per settimane intere; chi tira molotov addosso alla polizia antisommossa; chi cerca di rapinare una banca e finisce torturato (e photoshoppato) dalle forze dell’ordine; e chi si avventura nel porno «politico».

È il caso della Sirina Productions (una specie di equivalente greco di Brazzers), casa di produzione che ha prodotto e messo in vendita un delizioso film intitolato «La rivoluzione del popolo sulla moglie del Ministro». La trama, reperibile sul loro sito, merita di essere letta attentamente:

2012. In una Grecia impoverita, il sentimento dominante è la delusione. Dopo che il movimento degli indignati è deragliato, le persone stanno cercando di sfogare la rabbia che provano nei confronti dei politici traditori. Le punizioni sognate da ciascuno di noi possono variare, ma tutti vogliamo che siano esemplari…

Con questo obiettivo in testa, un gruppo di giovani uomini ha creato una cellula terroristica e attaccato le abitazioni dei ministri. Dentro hanno trovato le consorti e impartito loro una lezione che non sarà facile dimenticare. Una lezione che include abbondanti dosi di sesso e inculate. E non solo: hanno anche filmato le loro imprese e ricattato i politici corrotti: «O restituite i soldi che avete rubato o mettiamo online i video!»

Il solo trailer è sufficiente a far capire la caratura di quest’opera, che parte con l’epica traversata in mare dei terroristi e raggiunge il climax verso la metà, quando gli «eroi del popolo» – in un fulgido esempio di Austerity Porn – infilano la canna di un mitragliatore nell’apparato riproduttivo di una moglie ministeriale.

Ad ogni modo, la Sirina era già stata al centro delle cronache. Nel 2011 la casa di produzione aveva ricevuto circa 2.500 curricula di persone che desideravano partecipare alle riprese dei film. Prima del 2010, le richieste provenivano principalmente da stranieri. Ora, invece, l’80-90% dei richiedenti sono greci: impiegati statali, studenti e persino padri/madri di famiglia.

Il motivo principale di questa improvvisa voglia di porno non è un accresciuto spirito di emulazione dei vari Peter North o delle varie Julia Alexandratou, ma piuttosto la disperata necessità di soldi. Per questi tempi di recessione, infatti, la paga è buona: s’inizia con 1000 € per scena e si arriva anche a 3-4000 € se la persona è conosciuta al pubblico. Il metodo di casting è quello che molti di noi hanno visto in innumerevoli clip della Repubblica Ceca, nelle produzioni della CentoXCento o nelle liste bloccate del Parlamento italiano: intervista orale, esame delle caratteristiche anatomiche e visite mediche.

Insomma, come ha scritto il giornalista greco Kostas Kallergis,  sono proprio queste «le piccole notizie che rendono bene l’idea di come la crisi stia facendo naufragare la società sugli scogli dell’isola della Troika».

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Drop the Hate / Commenti (1)

#1

Natalie Grimm
Rilasciato il 23.08.18

Protestare con un porno è sicuramente un modo più civile e incisivo di tanti altri, anche se fuori dagli schemi.
Certo, trovo triste che la gente si dia alla pornografia solo per tirare a campare. Indica quanto la situazione sia disperata.

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