Long Island Will Tear Us Apart

Pubblicato da Blicero il 4.10.2008

(Foto: Flickr)

Mi basta un solo bicchierino per ubriacarmi. Il problema è che non mi ricordo se è il trentesimo o il quarantesimo.

George Burns

 

Ho sempre creduto in una gioventù sana, piena di razzismo, dedita ai pestaggi indiscriminati di omosessuali/viados/puttane, alla violenza gratuita sugli animali, all’ordine, alla disciplina, alla religione cattolica, ai massacri all’oratorio, agli insulti ai barboni, alle sette sataniche, alle camere a gas, a Dio/Patria/Famiglia e alla Televisione.

Sono pertanto rimasto esterrefatto quando, dopo aver affogato nel water la lavoratrice nigeriana della sera prima (ma il razzismo non c’entra), ho preso in mano L’espresso1 e mi sono infranto sul muro della realtà odierna: I GIOVANI BEVONO LIQUIDI AD ALTA GRADAZIONE ALCOLICA.

Non riuscivo a crederci. Ma com’è possibile? Come siamo arrivati sino a questo punto? E’ forsa colpa delle moschee, dei musulmani che hanno saturato il nostro Libero Mercato con cascate di alcool, poderosi torrenti etilici pronti a stendere gli infedeli? La corruzione di minori è un reato, non lo sanno forse queste barbacce con il loro turbante del cazzo? Che vadano a pisciare nelle loro moschee, per Cristo, e non ci rompano i coglioni con il loro Maometto2!

Come siamo caduti in basso. Ai tempi d’oro, quando c’era l’Uomo, l’occupazione principale dei giovani era quella di far parte dei Balilla o, nella migliore delle ipotesi, della Hitlerjugend: altro che bere. I compiti assegnati erano quelli di spargere odio verso negri, ebrei, zingari – insomma, verso ogni classe sociale leggermente più svantaggiata. Eventualmente, nelle ipotesi più faste, ucciderli o spappolarli di botte. Attività sane, formative, giuste. Prive di depravazione.

E’ per questo che sono rimasto doppiamente sconvolto dalla coraggiosa inchiesta di Bocca, un’indagine da fare quasi il paio con quelle sui collegamenti spiaggiamento-Jolly Rosso/omicidio-Ilaria Alpi e quelle sulla strage alla stazione di Bologna. L’articolo sferra, sin dall’inizio, terribili colpi di maglio alla bocca dello stomaco:

Martina ha 15 anni, l’alito che sa di grappa e il naso sporco di sangue [OMFG!!11!]. Alle due di pomeriggio è seduta sul ciglio della strada nel centro di Milano, tra autobus che la sfiorano e passanti che la ignorano [AN HEROES???]. Ha gli occhi socchiusi e l’aria assente. Poi si riaccende, vede che non è sola e racconta senza imbarazzi le sue giornate: “Tutte uguali”, dice: “La mattina passo dal supermercato e compero birra, grappa e pseudo soft drink. Poi arrivo a scuola e mi faccio dare i soldi dai compagni che bevono con me. Ci chiamano i bottiglioni, ma chi se ne frega [ME NE FREGO / NON SO SE BEN MI SPIEGO]. All’intervallo andiamo nei bagni e ci sfondiamo di alcol, dopodiché torniamo in classe e stiamo da dio.

Mi sono fermato un attimo per dirigermi verso la cucina: avevo bisogno di un goccio. Ho preso la bottiglia di Absolut e del ghiaccio, ovviamente dopo aver tolto dal congelatore un cinese sequestrato per strada (sempre senza risvolti razzisti, sia ben chiaro). Dopo quattro bicchieri ragionavo già meglio. In fondo, mi sono detto, non mi trovavo di fronte ad un capolavoro della letteratura del III millennio; non avevo a che fare con una scrittura devastante per i paradigmi e le sinapsi del pensiero unico dominante.

(Foto: Flickr – modificata)

Potevo andare avanti. Dovevo. E sono andato avanti, mi sono inabissato negli Inferi. Per comodità riporto solo le frasi che più mi hanno colpito.

Il bere per il bere: a qualunque ora, senza limiti…Un buco nero nel quale troppi minori scivolano senza accorgersene…Bere è bello…Cioè, ti stordisce. Però t’aiuta…Meglio ammazzarsi di vino che ‘sto strazio…baby sbronze [LOLWUT??]…Trecento adolescenti l’anno in coma etilico…Di queste storie è affollata Internet. Basta entrare nella comunità di Facebook e digitare la parola ‘sbronza’…Stavo per affogare nel vomito [HENDRIX!1!]…Non temono di diventare alcolisti. Bevono soltanto nel fine settimana…Ora [CIOE’ ALMENO NEGLI ULTIMI 150 ANNI] ubriacarsi fa tendenza…

Osservavo il prestigioso settimanale che si deformava, distorcendosi dietro la pesante bottiglia di vetro, o forse dentro la mia testa. Dove vanno ricercate le cause di questa disfatta? E’ colpa della scuola, ne sono sicuro3. Obsoleta, ostile, delirante, disgustosa: la perfetta apologia per dolcissime avventure etiliche.

Ma è anche colpa della società, questa società moderna disintegrata, avviluppata su se stessa. Se vado in libreria non posso trovare Pynchon e Pincio sullo stesso scaffale. Non posso tollerare Burroughs insieme a Baricco, figurarsi Pierantozzi appaiato a DFW. Non parliamo dei piduisti che spopolano in televisione. MTV, poi: la fossa biologica della demenza giovanile che non si accorge di avere una pistola puntata alla tempia ed il grilletto già tirato.

Esci di casa, lottando disperatamente per trovare una via d’uscita dalla montagna di cadaveri & puttane con cui il fervore catodico ti sommerge quotidianamente, e non è che poi sia tanto meglio. Giri un angolo e vedi un emo che zampilla sangue dalle vene fresche di recisione. Entri in un bar e accanto ti ritrovi, come se all’improvviso si scatenasse un cataclisma nucleare nel tuo cocktail, un hipster. La scene scene (e non chiedetemi cosa sia) impera. Nel panorama giovanile le sottoculture sono diventate ormai una trascurabile maggioranza. L’alcool è una scelta obbligata, quasi misericordiosa – per non parlare delle droghe.

(Foto: Flickr)

Le prospettive per il futuro, a patto di non essere un militante di Forza Nuova, un mafioso o un politico, non sono poi esaltanti. Le inchieste sul disagio giovanile hanno sempre trasudato uno squallore spaventoso – a meno che non siano fatte dagli stessi giovani che bevono e che si drogano. Io, ad esempio, potrei essere uno splendido reporter, se solo non avessi votato la mia vita al nazionalsocialismo.

Queste analisi, del resto, mancano completamente il punto. Se Bukowski, Hemingway o chi per loro si ammazzavano di alcool, non è automatico che alla lettura dei loro libri debba seguire la sbronza violenta. Se un ragazzino si fa ammaliare da OC e si schianta in macchina, ubriaco spolpo, per emulare i suoi idoli, la colpa è esclusivamente sua: anzitutto perchè guarda OC; in secondo luogo perchè guarda OC. Un coglione in meno, brindiamo alla sua morte! La società ci fornisce tutti gli strumenti per non sfasciarsi alle 8 del mattino4. Quindi, di cosa stiamo parlando?

E’ la solita guerra tra poveri, tra generazioni perdute5 che cercano di rincorrersi per vomitarsi addosso (inconsapevolmente) l’astio rimasto nelle transizioni tra epoche segnate dalla tecnologia, dal petrolio e dagli anni Ottanta – e tutto questo perchè trent’anni fa non c’era Youtube.

Intanto tutto sta crollando, ma non interessa veramente a nessuno, i giovani BEVONO ALCOLICI e figurasi se intrssa qualc’sa anchea me ed nsomma or4 scstate, ma ved0 la bottglia di vokda prcsolsamente vuota crdo di nn star3 mlto bene la stanza m gira tutt’attorno ci vedimo frose dopo alla prossim disgrzia KTHXBAI.

  1. Giornale che nelle settimane precedenti si era dedicato (subendo peraltro due perquisizioni intimidatorie & demenziali) alla camorra – argomento che, dopo Gomorra, può essere affrontato soltanto sul tappeto rosso Cannes/Oscar o nella paraletteratura, altrimenti non è filato da nessuno. []
  2. Ci si scusi la divagazione, ma era doveroso rendere omaggio ad un nostro Padre della Patria. []
  3. Come faccio ad esserlo? Oh be’, io ho cominciato a bere alle elementari! []
  4. Non è meglio farlo alle 2 di notte? []
  5. Negli anni Sessanta, per dirla con Hunter S. Thompson, l’Onda si era infranta sul muro del lisergismo, della guerra e di Nixon. Dagli anni Novanta in poi non si è nemmeno alzata. []

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Drop the Hate / Commenti (3)

#1

prefe
Rilasciato il 06.10.08

“Giri un angolo e vedi un emo che zampilla sangue dalle vene fresche di recisione”

Grandioso!
Molto bello questo post.
Complimenti.

#2

AkillerDee
Rilasciato il 06.10.08

“Nel panorama giovanile le sottoculture sono diventate ormai una trascurabile maggioranza. L’alcool è una scelta obbligata”

Complimenti alla LPR!Il disagio giovanile riassunto in una quindicina di parole in un articolo ricco di ironia.

#3

bAku
Rilasciato il 10.02.11

articolo splendido

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