Cotechino E Disgusto In Padania

Pubblicato da Blicero il 6.01.2012

Allarme sul pianeta Calderoli! La crisi economica? Lo spread? Il bagno di sangue quotidiano che è Piazza Affari? La disoccupazione? No. A tormentare l’ex ministro è ancora l’affaire cotechino&lenticchie, ossia il sobrio “festino” di Capodanno organizzato a Palazzo Chigi da Mario Monti e famiglia. Il dirigente leghista non riesce davvero a capacitarsi di come Monti sia uscito indenne da questo enorme scandalo.

Il 4 gennaio Calderoli aveva chiesto a gran voce le dimissioni del premier:

Roberto Calderoli annuncia una interrogazione parlamentare nei confronti del premier, Mario Monti, chiedendo «se corrisponda alla verità la notizia secondo cui la notte dell’ultimo dell’anno si siano tenuti dei festeggiamenti presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri in Palazzo Chigi». […] Per l’esponente leghista «Monti dovrebbe rassegnare le dimissioni».

Poi era arrivata la risposta di Monti, l’ormai famoso comunicato dei tortellini e delle lenticchie (“Gli acquisti sono stati effettuati dalla signora Monti a proprie spese presso alcuni negozi siti in Piazza Santa Emerenziana (tortellini e dolce) e in via Cola di Rienzo (cotechino e lenticchie).”) – vero e proprio capolavoro di comunicazione politica e ownage istituzionale. Nonostante l’evidenza dei fatti, il prode senatore non si era dato per vinto e aveva insistito nell’inchiodare Monti alle sue orride, goderecce responsabilità:

La nota scritta diramata da Mario Monti […] conferma pienamente che c’è stata una festa privata, testimoniata dall’ampia partecipazione dei suoi parenti e congiunti e, indipendentemente dal lavoro che sarebbe stato svolto dalla signora Monti in cucina e nel servizio ai tavoli – ma verificheremo che non ci fossero davvero dei cuochi o dei camerieri – chiediamo al presidente Monti se sia al corrente di quanto costa tenere aperto Palazzo Chigi, con tutto il personale conseguente, incluso quello relativo alla sicurezza. Mi spiace, ma la toppa è peggio del buco. E confermo un comportamento rispetto al quale un Paese in difficoltà non può che aspettarsi le sue dimissioni e le sue scuse ai cittadini.

E ancora:

In quanto alle accuse di alcuni esponenti del Pd che mi accusano di essere moralista, chiedendomi cosa pensavo delle feste di Berlusconi, rispondo che io non sono un moralista e che Berlusconi le sue feste le faceva a Palazzo Grazioli o ad Arcore, ovvero nelle sue residenze private, e che le sue feste se le è sempre pagate di persona e quindi devo ritenere che Berlusconi dia ”lezioni di morale’ anche al presidente Monti.

Questione finita? Figurarsi. Dopo essersi rigirato nel letto per tutto il 5 gennaio – e forse aver spremuto qualche lacrima per l’impunità del Professore, nel buio della sua cameretta – “La Padania” del 6 gennaio (titolo dell’articolo: “Calderoli sferza il premier ‘Monti predica bene e razzola male'”) si premura di diffondere l’ennesimo j’accuse dell’agit-prop celtico. La promessa di battaglia è inflessibile, dal momento che

la questione della cena di fine anno a Palazzo Chigi verrà trattata adeguatamente nelle sedi opportune,  che siano quelle parlamentari o addirittura quelle giudiziarie.

Addirittura.

Non spetta a me esprimere un giudizio sul piano del diritto, perché quello spetta ai magistrati, o sugli effetti contabili della cena privata tenuta da Mario Monti la sera dell’ultimo dell’anno a Palazzo Chigi. Ma certamente quanto è emerso non rappresenta un segno di rispetto verso il personale e gli addetti alla sicurezza di Palazzo Chigi, privati del loro legittimo diritto di festeggiare con i  propri cari, obbligandoli invece ad assistere, e ad accudire, ai festeggiamenti della famiglia Monti.

Mario Monti, ovvero: “Come Ho Imparato Ad Essere Un Bilderberg (E A Non Preoccuparmi Di Sfruttare Umili Lavoratori Costretti A Guardarmi Mangiare Il Cotechino)”. Ad ogni modo, il resto della dichiarazione vale la pena di essere riportato integralmente:

Il mio giudizio di condanna, viceversa, lo esprimo nei confronti del presidente Monti sotto l’aspetto etico e sotto l’aspetto politico: un presidente che predica bene ma razzola male, visto che impone pesanti sacrifici ai cittadini e poi utilizza una struttura pubblica per una festa privata. […]. Che delusione, caro ragionier Monti! Per sei mesi lei si è fatto la campagna elettorale dalle pagine del Corriere o dall’estero, indicando le ricette per la crescita del Paese e invece ha poi finito per produrre una legge che produce solo recessione e regressione. Che delusione, ragionier Monti, lei che si definisce un presidente tecnico, vantandosi di essere tale e dicendo di non voler raccogliere consensi, e invece poi vediamo sua moglie fare shopping attraverso le pagine di ‘Chi’, dove si anticipa un ulteriore servizio fotografico su tutta la famiglia. Altro che governo tecnico! A me sembra che dalla cena del 31 dicembre emerga soltanto la voglia di occupare il Palazzo e il potere, con un copione che sembra tratto da un brutto film di Natale, un ‘cinepanettone’ che potremmo intotolare ‘Natale  a Palazzo Chigi’…

Già. Questa è la Weltanschauung calderoliana: una distopia modellata su Soylent Green (film sci-fi del 1973), un incubo in un mondo sovraffollato e dominato da Trilaterale-Illuminati-GoldmanSachs-MegaRagionieriGalattici, uno spin-off orwelliano dove la povera gente (incluso Calderoli) patisce la fame e il Potere Del Grande Capitale Dell’Europa si strafoga di tortellini, cotechino e lenticchie. E non solo non paga per questo efferato crimine: si sente pure al di sopra di ogni legge.

(Illustrazione: DeviantArt)

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