Paura, Delirio E Tea Party

Pubblicato da Blicero il 1.11.2010

Se il dibattito pubblico americano fosse un grande, enorme megafono (come ha immaginato l’autore satirico George Saunders) dotato di due manopole, una che regola l’Intelligenza e l’altra il Volume, la seconda sarebbe senza dubbio impostata su Soffoca Tutti Gli Altri e la prima sarebbe manomessa o inservibile.

Con le elezioni midterm ormai alle porte, Barack Obama sembra imprigionato in una sorta di bolla politica, fuori e al di sopra della mischia, rispettato ma non ammirato. Il presidente che si era presentato come l’uomo dell’hope & change è sprofondato nel pantano della realpolitik washingtoniana, apparentemente incapace di rivitalizzare quella potente affinità comunicativa che aveva scaldato gli istinti più nobili dell’opinione pubblica statunitense, ora decisamente delusa e impaurita. Il 2008 ci aveva regalato la novità mozzafiato di Obama; il 2009 e il 2010 ci hanno invece presi per il bavero, schiaffeggiato e fatto assistere all’esplosione dei Tea Party, i veri protagonisti di queste elezioni, una frangia estremista in seno al partito repubblicano che si presenta il 2 novembre con ben 138 candidati, 129 alla Camera e 9 al Senato.

Il movimento, se così si può chiamare, prende il nome dalla rivolta dei coloni che nel 1773 gettarono nel porto di Boston alcune casse di tè per protestare contro le tasse imposte dal governo britannico. L’episodio è considerato l’inizio della rivoluzione americana; ed infatti i Tea Party credono fermamente di essere l’emanazione più alta e veritiera di quello spirito rivoluzionario, uno spirito che a prima vista può apparire grassroot, di base, sorto spontaneamente tra cittadini infuriati per una guerra in Afghanistan sempre più fuori controllo, i salvataggi statali dei vampiri di Wall Street, i provvedimenti per la ripresa economica e, soprattutto, la riforma sanitaria. Ma in realtà i Tea Party hanno ben poco di genuino.

Facciamo un passo indietro. Il 19 febbraio 2009 Rick Santelli, un presentatore di bassa lega dell’emittente CNBC, scaglia in diretta un violento attacco all’amministrazione Obama per l’annuncio dello stimulus package economico: “Il governo sta incoraggiando un pessimo comportamento! Dobbiamo veramente pagare i debiti dei falliti?! Questa è l’America! Stiamo pensando di fare un Tea Party a Chicago a luglio e posso cominciare ad organizzare le cose, se tutti voi capitalisti volete venire al lago Michigan”. Di lì a poco verranno aperti siti, pagine e gruppi Facebook, organizzati raduni, proteste e manifestazioni in tutto il paese sotto il nome “Tea Party”.

I giornalisti Mark Ames e Yasha Levine di “The eXile” sono stati i primi a scoprire (poi spudoratamente plagiati dai big media) che tutto ciò non era che una complicata e sofisticata operazione di pubbliche relazioni ideata da spin-doctor e oligarchi repubblicani (su tutti la famiglia Koch, proprietaria della più grande azienda privata americana) alle prese sia con la rovinosa caduta della dottrina neocon che con delle proposte governative che avrebbero potuto seriamente mettere in pericolo i loro preziosi e ramificati interessi economici. E in tempi di crisi post-imperiale i magnati che continuano ad arricchirsi alle spalle di una società allo stremo non sono esattamente degli eroi popolari, a meno che non si usino le persone a cui si sta succhiando il sangue per farle radunare “spontaneamente” e lottare per diritti e pretese che non sono loro.

La tecnica è vecchia e collaudata, come dimostra questo scritto in un manuale schiavista del 19esimo secolo:

Un padrone dovrebbe preoccuparsi di mostrare ai suoi schiavi che il progresso nella realizzazione dei suoi interessi individuali è al contempo un loro progresso personale. Una volta convinti di questo, basterà solo una piccola spintarella per farli comportare come vuole lui.

Il vero problema dei Tea Party e dei loro leader più in vista quali Sarah Palin (resuscitata dopo la batosta con McCain nel 2008), Rand Paul e Christine O’Donnell è che tutti i comizi, le dichiarazioni e i loro deliri a svariati decibel – amplificati ancora di più dalla grancassa destrorsa di Fox News e altri house organ al cui confronto Libero e Il Giornale sono moderati – riescono a canalizzare la legittima indignazione del popolo in un impasto di populismo reazionario e oligarchismo industriale che se ne fotte ampiamente dei valori dei Padri Fondatori, della Costituzione e, in definitiva, dell’America. Karl Rove ha detto che questo martellante messaggio antigovernativo potrebbe portare molta più gente alle urne e di conseguenza far vincere i repubblicani. Può essere.

Resta il fatto che in questa tornata elettorale di midterm i Tea Party sono come i facehugger del film Alien: piccoli e disgustosi corpi alieni attaccati con i loro otto tentacoli alla faccia della politica americana, pronti a penetrare in bocca con i loro apparati riproduttivi e a depositare gli embrioni – una progenie irrazionale priva di proposte concrete e sensate destinata ad infettare il corpo di una nazione, fino ad impossessarne definitivamente con le presidenziali del 2012.

(Illustrazione di Marco Tonus)

(Pubblicato anche su 3D, inserto settimanale di Terra)

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Drop the Hate / Commenti (6)

#1

la Volpe
Rilasciato il 01.11.10

Bello bello, bravo. La costrizione del formato di Terra ti rende più incisivo. Davvero brillante E informativo, come piace a me :p

#2

Nicola
Rilasciato il 01.11.10

Meglio i “facehugger” dei Tea Party che la lobby sionista…

#3

ventopiumoso
Rilasciato il 01.11.10

si si bello e presto copiato -referato, naturalmente- :P

e’ curioso come i politici di punta del tea party siano dei grezzoni. a sentire i loro discorsi sembra incredibile che abbiano seguito.

oddio, noi abbiamo anche di peggio qui…

mah!

#4

blicero
Rilasciato il 01.11.10

@nicola: lolwut?

#5

Avv. Luigi Montecco
Rilasciato il 01.11.10

Cpt. Blicero, non faccia finta di non capire quello che l’arguto dott. Nicola le sta additando: lei appartiene ai sostenitori del Signoraggio. Sarà uno dei tanti schiavi del gruppo Billdeberg. Se non fosse mio cliente, proverei profonda vergogna per lei.

#6

blicero
Rilasciato il 01.11.10

Mi hanno smascherato. Mi difenda lei.

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