Hussein Obama Mi Ha Toccato Nel Sonno

Pubblicato da Blicero il 24.09.2009

Obama = Itle

Edward R. Murrow, Bob Woodward, Carl Bernstein. Giornalisti e cronisti che grazie al loro lavoro hanno fatto uscire l’America dal maccartismo e scoperchiato la corruzione politica nixoniana. Good night & good luck, Tutti gli uomini del presidente: i film che celebrano le loro imprese, il coraggio e l’abnegazione con cui questi uomini hanno cercato di migliorare il loro paese, autentici alfieri del primo emendamento e della libertà d’espressione universale.

Che io ricordi l’Italia ha prodotto un solo film degno di nota sul mondo giornalistico, Sbatti il mostro in prima pagina (1972), con G. M. Volontè nei panni di uno spietato caporedattore de “Il Giornale”1 che non si fa problemi a censurare, manipolare e pubblicare notizie false per compiacere la Proprietà clerico-fascista – 30 anni prima della comparsa di Libero nelle edicole e del ritorno alla direzione di Littorio Feltri.

Posso capire l’enorme, insormontabile difficoltà in cui si troverebbe un regista o uno sceneggiatore qualora avesse la malaugurata idea di fare un film sul giornalismo italiano. Nel migliore dei casi, una vita piantonata in redazione a cercare notizie “pazzeh” o “originali” per aggiornare la colonnina destra di repubblica.it. Nei peggiori ci sono Renato Farina, la comparsa sagomata senza funzioni vitali in una puntata di Porta a Porta e un editoriale di Ostellino. Probabilmente anche David Lynch si troverebbe spiazzato di fronte a questo agghiacciante spaccato, e in preda alla furia autodistruttiva potrebbe anche gettare in un cassonetto dell’immondizia le sue pellicole da Eraserhead a Inland Empire, pisciarci sopra e dire: “Cazzo, ho sbagliato tutto nella mia vita”. Ma questo non risolverebbe alcun problema.

Sei sicuro che lo stampano?

L’ultima scena de I tre giorni del condor si svolge davanti alla vecchia sede nel New York Times. L’agente ribelle della Cia Joseph Turner (Robert Redford), dopo aver scoperto l’esistenza di una cellula deviata dell’Agenzia, decide di rendere pubblica la cospirazione consegnando le prove al noto giornale statunitense. Ora, mettiamo che uno 007 del Sismi scoprisse una cosa analoga all’interno dei servizi segreti nostrani – magari una centrale in cui si schedano e fanno intercettare i “nemici” del governo2, specialmente quelli contrari alla guerra in Afghanistan. Sente l’impellente necessità di rendere di dominio pubblico le sue scoperte, ma le redazioni di Repubblica, Corriere della Sera e altri quotidiani sono chiuse.

Solo quella di Libero è aperta, e nessuno ne conosce il motivo. La gravità delle circostanze impone questa scelta drammatica, un po’ come farsi operare per calcolo renale da un perito elettronico che si spaccia per santone indiano e che esercita abusivamente da 15 anni la professione di dentista. La probalità che i documenti vengano pubblicati integralmente è dello 0,0001%, ma è pur sempre una probabilità, per quanto irrisoria.

Nazi kid

Il rischio per l’incolumità personale è altissimo, incredibile. Il giorno dopo l’agente va in edicola e compra il giornale, e invece di trovarci la sua denuncia trova un attacco talmente gratuito e violento a Barack Obama che nemmeno Rush Limbaugh, dopo aver scoperto che sua figlia è stata stuprata e convertita all’Islam da una matricola della Ivy League sotto anfetamina, si sognerebbe di sferrare.

11 settembre tradito

[…] Questo Obama ha detto davanti al Congresso nello sciagurato tentativo di far accettare la sua riforma della Sanità. La rivoluzione colored, il leader messianico uscito dalla storia per riportare di nuovo l’America sulla frontiera kennediana, in un battito di ciglia ha rinnegato e ridicolizzato il sacrificio americano con più crudeltà dei terroristi di Bin Laden. «La mia riforma della Sanità», ha dichiarato con spavalderia, «costa meno delle guerre di Bush in Iraq e Afghanistan».

Terribile. Dunque l’11 settembre è stato organizzato da Obama? Non ne sarei così insicuro. Dove sta scritto che non era lui, quello nella cabina di pilotaggio dello United 93? O dentro il missile lanciato sul Pentagono? La Commissione 11/9 non ha mai convinto davvero nessuno, diciamocelo. Una tesi cospirazionista assolutamente credibile, basandosi sull’articolo di Libero riveduto e corretto da Pio Pompa, potrebbe essere questo: Obama, alla fine, ha resistito all’assalto dei passeggeri, ha manovrato l’aereo in modo tale da farlo precipitare a Shanksville, si è eiettato prima dello schianto ed è stato salvato dall’Fbi, dalla Cia, dai fantasmi di JFK/RFK e dai democratici per poi, 8 anni dopo, diventare Presidente e far approvare una riforma sanitaria ben più disastrosa di due guerre insensate mosse da un complesso politico-industriale-militare avido di profitti e petrolio.

E questa riforma è una sciagura non tanto per i risvolti economici, quanto per la sua intrinseca carica eversiva e islamofascista-conquistatore-dell’occidente-orianafallaci.

La frase di Obama sembra tirata fuori dal lessico dei movimenti pacifisti e anti-imperialisti che protestano contro l’intervento occidentale in Iraq, figli della sinistra filosovietica internazionalista che negli anni Settanta protestavano contro l’intervento americano in Indocina.

Cosa aspettarsi da un presidente non solo più crudele dei terroristi di Bin Laden, ma anche filosovietico internazionalista e che, ORRORE!, ha letto più di un libro in vita sua? Tutto il Male possibile. E so già come andrà a finire, di questo passo:

Ma è questo che il presidente Obama ha in progetto per il suo popolo? Tutti assistiti, curati gratis e pure super alimentati. E alla malora l’onor di Patria e lo spirit of America. Meglio islamici (e assicurati dalla mutua) che morti.

Dunque l’11/9 non è servito a nulla.

La politica è l’arte di controllare il territorio, e in uno scenario globalizzato tutto il mondo è un teatro di guerra in cui accaparrarsi le risorse energetiche sempre più agli sgoccioli. E invece di muovere una guerra all’Iran, al Pakistan (che ha pure un discreto stock di armi nucleari) o all’Arabia Saudita, Hussein Obama cosa fa? Trasforma forse quelle zone in un gruviera, a forza di bombe H? No, peggio. Molto peggio. Vuole garantire l’assistenza sanitaria a tutto il suo popolo, vuole rendere più sicura e stabile la fugace vita terrena del territorio che controlla.

Oh S#!t

Questo è l’orripilante incubo bagnato di un giornalista che scrive a favore della guerra, e lo fa per credere di essere vivo, per non sprofondare nell’apatia redazionale che ti costringe a passare tutto il giorno su Youtube a cercare video in cui uomini giapponesi si travestono da studentesse hentai e suonano una falsa chitarra elettrica cantando cose incomprensibili in un atroce falsetto.

Non è David Lynch il regista più indicato per fare un film sul giornalismo italiano contemporaneo. È Takashi Miike.

  1. No, non quello attuale, anche se Bellocchio aveva precorso i tempi. []
  2. Si, lo so, è un caso assolutamente di fantasia. []

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