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(Foto di Erwin Olaf) Fin dalla pubblicazione di "Meno di zero" (1985) Bret Easton Ellis è sempre stato massacrato dalla critica americana (e non). Le accuse: sa solo scrivere di adolescenti sociopatici, drogati e dai perversi gusti sessuali; è un maniaco misogino e misantropo (notevole il drama scatenato da alcune femministe all'uscita di "American Psycho", capolavoro spietato sull'edonismo reaganiano); non sa scrivere; non scrive più come una volta (sull'ultimo libro, "Lunar Park"); fa cose, vede gente. Ma l'opera più fraintesa in assoluto ((Un esempio su tutti: un ... Leggi tutto

Pubblicato da Blicero il 30.09.2008