Zone A Democrazia Limitata Nella Fortezza Europa

Pubblicato da Blicero il 9.01.2014

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(Immagine via Flickr)

8 gennaio 2014: il grande giorno. La Grecia assume ufficialmente la Presidenza di turno dell’Unione Europea e celebra l’evento ad Atene in pompa magna. Il Ministro delle Finanze Yannis Stournaras evidenzia con grande enfasi i «nascenti segni di ripresa economica» e dichiara che la crescita – dopo sei anni di recessione durissima – è ormai alle porte, nonostante il tasso di disoccupazione sia oltre il 27%. «Dopo enormi sacrifici, la Grecia è in grado di dire che la crisi è quasi alle spalle», afferma trionfante Stournaras.

Nella capitale greca arrivano anche il Presidente della Commissione Europea Barroso, il Presidente del Consiglio Europeo Van Rompuy e vari Signori dell’Austerità, che per l’occasione banchettano con un menu non-troppo-austero preparato dallo chef Dominique Perrot (in passato cuoco ufficiale di François Mitterand). I funzionari europei pranzano con dell’ottimo risotto francese, una pregiata orata condita con verdure, cioccolata speciale e yogurt, innaffiando il tutto con vini rossi e bianchi.

Fuori dalle stanze ufficiali, intanto, il centro di Atene è completamente blindato e qualsiasi tipo di protesta è severamente bandito. La ragione ufficiale del divieto di manifestare: «ordine pubblico»; quella ufficiosa: dobbiamo fare bella figura con i Padroni dell’Europa, quindi non rompete il cazzo. Qualcuno prova a sfidare il divieto, ma la polizia prontamente soffoca il dissenso con l’usuale zelo.

Abbastanza ironicamente, Atene (ossia una delle capitali più impoverite d’Europa) condivide la sospensione del diritto di manifestare con Amburgo, la seconda città della Germania del miracolo economico. Dalla notte del 4 gennaio 2014, infatti, nella città tedesca vige una specie di “coprifuoco” in un’ampia fetta della città (quartieri Sternschanze, St. Pauli e adiacenti), imposto unilateralmente dalle autorità dopo diverse settimane di tensione sociale e politica.

 (La neolingua dei divieti: «Your behaviour at a location which has been declared a danger area establishes the threat of criminal acts.»)

La «zona di pericolo» (Gefahrengebiet in tedesco) coinvolge circa 100mila abitanti, e chiunque vi si trovi dentro può essere controllato/perquisito/detenuto arbitrariamente dagli agenti, che presidiano il quartiere giorno e notte.

Questo video dimostra piuttosto chiaramente il clima marziale che si respira ad Amburgo.

Ma come si è arrivati a questo punto? Nelle ultime settimane, la protesta ad Amburgo si è concentrata su molte questioni diverse tra loro ma strettamente interconnesse. Le principali sono sicuramente la gentrificazione galoppante nel centro della città (soprattutto nei quartieri St. Pauli e Sternschanze), il possibile sgombero del Rote Flora (un vecchio teatro occupato dal 1989 che da più di vent’anni è il centro nevralgico della sinistra autonoma di Amburgo e non solo) e i diritti di migranti/rifugiati.

A quest’ultimo proposito, ad Amburgo c’è un gruppo (“Lampedusa in Hamburg) di più di 300 rifugiati provenienti da Lampedusa. Settanta di loro sono ospitati dalla chiesa di St. Pauli, e vivono con il terrore di essere rimpatriati. Nell’ottobre del 2013 la polizia ha cominciato a fermare stranieri e persone di colore cercando di ottenere i nomi dei rifugiati. La manifestazione di protesta indetta contro la caccia all’uomo è stata repressa dagli agenti dopo qualche minuto: bisognava prevenire «possibili violenze».

Il pugno duro mostrato in quell’occasione ha esasperato la situazione e fatto aumentato le tensioni, che sono culminate nel pesante riot del 21 dicembre 2013. Secondo diversi articoli la manifestazione è stata subito bloccata dalle forze dell’ordine, causando la reazione rabbiosa delle 10mila persone accorse davanti al Flora. La polizia ha usato idranti, manganelli e spray al peperoncino per sgomberare l’area. Alla fine della giornata ci sono stati più di 300 fermi, 19 arresti, 500 feriti tra le file dei manifestanti e 117 tra i poliziotti.

Il 28 dicembre 2013 la stazione di polizia di Davidwache è stata attaccata con sassi e bottiglie da un gruppo di persone, che avrebbero anche ferito tre agenti. Sebbeno non vi sia la certezza su chi abbia realmente compiuto l’assalto, le forze dell’ordine hanno individuato i colpevoli sin da subito: «30-40 autonomi di sinistra mascherati e violenti».

L’attacco alla stazione ha lubrificato per bene il frame politico/mediatico per la creazione della zona rossa ad Amburgo, che puntualmente è stata dichiarata qualche giorno dopo. Nonostante il “coprifuoco”, nella zona di pericolo ci sono state diverse manifestazioni spontanee, e gli attivisti hanno anche cominciato a portare con sé oggetti pericolosissimi per far perdere tempo ai poliziotti.

Non è la prima volta che le autorità tedesche usano una misura simile. Come riporta la Deutsche Welle, sin dal 2005 la Gefahrengebiet è stata usata più di quaranta volte, ma quasi sempre solo per poche ore e in vista di eventi sportivi o manifestazioni a rischio. Joachim Lenders, membro del sindacato di polizia di Amburgo, ha ricordato che in passato la «zona rossa» aveva funzionato bene nel contrasto alla droga in un parco non lontano dal Rote Flora.

È chiaro che questa volta ci troviamo di fronte a qualcosa di completamente diverso. Antje Möller, portavoce del partito dei Verdi, ha criticato la misura con queste parole: «Solo il dialogo politico può funzionare, non il concedere più potere alla polizia. Sono preoccupata che questo possa portare a un’escalation che nessuno di noi vuole».

Finora ci sono stati un arresto e centinaia di fermati, e non è chiaro fino a quando durerà il “coprifuoco”. È tuttavia probabile che nei prossimi giorni assisteremo più volte a scene del genere.

Da Atene e Amburgo, la Fortezza Europa si barrica non solo sui confini, ma anche all’interno di essi. E dispensa l’ordine perentorio ai suoi cittadini: non protestate, non lamentatevi, non accampate pretese.

Dopotutto, siete perfettamente liberi di fare quello che noi vi diciamo di fare.

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Drop the Hate / Commenti (2)

#1

trp
Rilasciato il 09.01.14

Ah, quando hanno barricato i confini?

#2

McLaud
Rilasciato il 10.01.14

@trp: chiedilo agli immigrati extracomunitari.

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