Pennywise, Domani A Brasilia!

Pubblicato da Blicero il 17.10.2010

Recentemente un comico conosciuto da circa vent’anni grazie alla televisione, sovrappeso, presunto evasore fiscale, con una voce stridula e assurdamente fastidiosa, senza alcuna idea politica o un programma degno di tal nome è stato votato da più di un milione di persone. Stiamo parlando delle ultime elezioni in Brasile, ovviamente.

Tiririca, questo il nome del clown che siederà tra gli scranni del Congresso, è risultato il candidato più votato dai brasiliani, nonostante il sorriso beota, l’assortimento di camicie colorate dall’emorragia intestinale di un Pantone strafatto di MDMA ed una capigliatura ossigenata criminogena. Non è ovviamente la prima volta che un buffone si candida in politica; solo qualche tempo fa il comico islandese Jon Gnarr è diventato sindaco di Reykjavik e Jimmi Akesson ha portato l’estrema destra svedese in Parlamento.

Tra i casi più eclatanti vi è sicuramente quello di Coluche, umorista francese che si voleva candidare all’Eliseo nel 1981. Dopo aver incassato l’appoggio di intellettuali quali Guattari, Deleuze e Cohn-Bendit, Coluche era arrivato addirittura al 16% nei sondaggi, prima di essere costretto ad abbandonare la campagna elettorale. Ma mentre quest’ultimo si faceva portavoce di fannulloni, drogati, alcolizzati, gay, donne, parassiti, giovani, artisti e delle minoranze più deboli, Tiririca ha solleticato l’emisfero non pensante del cervello dei cittadini con uno slogan penosamente populista: “Vota per Tiririca, tanto non potrà esser peggio di così”. È chiaro che non si è trattato di un voto di protesta, ma di disperazione. Gli elettori brasiliani sono rimasti infatti orfani di campioni come Wallace Souza (morto lo scorso luglio), un presentatore televisivo accusato di aver ordinato omicidi in diretta per aumentare l’audience del suo programma e buttatosi in politica per ottenere l’immunità. Sono ferite che non si rimarginano così in fretta, e siccome votare è obbligatorio ex lege brasiliana tanto valeva buttare tutto in farsa – o peggio, in tragedia.

Personalmente è da quando ho letto “It” di Stephen King che considero i pagliacci la parte malata, perversa e triste della società. Magari questo Tiririca non è altro che l’ennesimo travestimento di Pennywise (il malefico clown protagonista del romanzo), scappato dagli USA e rifugiatosi in Brasile per scampare ai processi per abusi su minori, crimini contro la terza età, denti gialli e disturbo del sonno adolescenziale.

E nel paese dell’ordem e progresso, si sa, ottenere un’estradizione è un affare dannatamente complicato.

(Pubblicato anche su 3D, inserto settimanale di Terra)

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Drop the Hate / Commenti (2)

#1

la Volpe
Rilasciato il 19.10.10

buon pezzo ^^

#2

McLaud
Rilasciato il 20.10.10

…in realtà Tiririca è meglio di quanto non sembri, e basterebbe vedere alcune perle tra le migliaia di spot autoprodotti in vista della competizione elettorale brasiliana per rendersene conto (http://www.youtube.com/watch?v=eMIqQ6qJAaM&feature=player_embedded#! ; http://www.youtube.com/watch?v=0kkYpJ5eTH0&feature=related ): ragazzini, la donna-pera, ex pugili, sedicenti discendenti di leader di comunità di ex schiavi negri, babbo natale (che si lamenta che gli abbiano rubato anche la slitta coi regali)…

Almeno Tiririca lo dice: “Che fa un deputato federale? Veramente, non lo so, ma votami e te lo dirò”…aggiungendo poi un “ne varrà la pena?” abbastanza significativo.

Ogni volta l’horário político delle elezioni brasiliane è per me un’autentica festa, purtroppo velata sempre da un alone di accoratezza e sconforto: da noi un clown è il presidente del consiglio.

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