Niente Di Nuovo Sul Fronte Demenziale

Pubblicato da Blicero il 16.12.2008

Uolter Ueltroni

(Foto: Flickr)

Mi trovavo per strada, quando era certo che il Pdl avrebbe vinto in Abruzzo. Un piccolo capannello di persone si era formato davanti ad una vetrina con alcuni televisori esposti, per assistere allo spoglio elettorale. L’età media era di 83,1 anni. Lo sgomento e lo sconcerto si imprimevano terribilmente sui loro volti: era la prima volta che la microscopica folla riformista si trovava messa di fronte all’esistenza dell’Abruzzo. Una volta svelato il mistero è subito iniziato lo scontro tra i sipuòfare, ma dopo una dozzina di minuti il dibbattito ha subito una brusca battuta d’arresto: il terzo bypass (su sei) è infatti saltato fuori dal petto dell’ex professore trotzkista che lo ospitava, ha soffocato un vecchio marxista rintronato premendogli sul volto una copia de Il Riformista e si è messo a fumare un sigaro, sbuffando: “Che due palle.”

Sono sempre più convinto che la linea del Pd sia stata decisa in documenti programmatici composti utilizzando il Polygen di Ghezzi, varie recensioni di gruppi indie e libri di strutturalisti tradotti dal francese al russo, dal russo al giapponese e dal giapponese all’italiano  utilizzato dalle Brigate Rosse nei loro comunicati politici1.

Credo inoltre che alle riunioni di partito tutti i quadri dirigenti siano regolarmente sottoposti ad un’ora di lettura forzata di Leopardi e Cioran (per aumentare l’autostima, la simpatia e l’appeal mediatico), e poi inchiodati ad una sedia e costretti alla visione a ciclo continuo della scena di “Tetsuo – The Iron Man” in cui il protagonista si accorge di avere un’enorme trivella al posto del pene. E questa è la soluzione più razionale che ho trovato alla batosta elettorale in Abruzzo.

(Quella più fantasiosa prevede che i vertici del PD siano convinti di essere intrappolati in un film in cui il cattivo è una versione XXL di Gianni De Michelis (pressapoco delle fattezze di Godzilla) che al ritmo di Paninaro dei Pet Shop Boys si diverte a distruggere le città in cui si svolgono le elezioni regionali/provinciali/comunali e al quale i giornali di sinistra danno la colpa per gli scarsi risultati elettorali.)

La disfatta del PD, comunque, è andata oltre ogni più rosea previsione. Nel senso che ci si aspettava che sarebbe andata molto peggio. Sei punti percentuali di distacco non sono poi molti, suvvia! Perdere così è bellissimo, quasi quanto pagare le tasse o essere Luciano Violante dopo Mani Pulite. Dal canto mio, non vorrei mai essere nei panni di un elettore abruzzese del PD di oltre settant’anni – nato comunista, diventato post comunista alla Bolognina ed ora in procinto di morire democristiano ma anche socialista.

Fortunatamente i nazionalbolscevichi che invocano la resa dei conti in casa democristiana democratica, che cianciano di questione morale2 in un partito travolto da scandali di ogni genere, che additano i problemi del PD nella mancanza di una leadership appena sopra la decenza, che lamentano l’assenza totale3 della volontà di opporsi a B. & Cricca, che ne hanno fin sopra i capelli di D’Alema e dei giochetti di mini-potere all’interno di un partito liquido come l’urina, ecco, fortunatamente questi poveracci sono solo una trascurabile maggioranza all’interno dell’elettorato di sinistra.

Le cause della sconfitta sono ben chiare e causate da precisi motivi, tra i quali è sicuramente escluso il fatto che l’ultimo Governatore sia finito in galera con accuse pesantissime e che ora, dopo aver messo in imbarazzo per mesi il PD, stia ventilando l’ipotesi di candidarsi con gli Esponenti Della Coalizione A Noi Avversa dichiarandosi, come se non bastasse, “molto felice” per com’è andato il voto.

Lider Massimo

(Foto: Flickr)

Uòlter, da vero Capo, ha subito individuato la prima scaturigine della Waterloo abruzzese: il terrificante Astensionismo:

Il dato dell’astensionismo è impressionante. In Abruzzo ha votato il 30% in meno, vuol dire che c’è malessere, stanchezza e critica anche nei nostri confronti. Dobbiamo fare di più sulla questione etica. Dobbiamo essere sereni con noi stessi e poi con gli altri. Ma Berlusconi non si può permettere di parlare, il 10% dei suoi parlamentari ha problemi di questo tipo.

Ehi, dateci il tempo di arrivare almeno all’9,9% dei parlamentari, dannazione!

Il Lidèr Massimo è di un’opinione piuttosto simile: l’astensionismo “evidentemente riflette anche la specifica vicenda abruzzese, che ha determinato un distacco tra i cittadini e le istituzioni”. Si! Pensavo anche, però, che il distacco fosse stato causato da persone che promuovono Bicamerali per smantellare la giustizia, che dialogano con chi vuole sfasciare la Costituzione e che predicano l’eguaglianza sociale da una barca a vela. Ma no, non può essere per così poco.

Altro insormontabile problema: gli alleati. Fioroni è uno che ha capito tutto: “se ci fosse stato l’accordo con l’Udc avremmo vinto”. L’Udc è il partito che ha promosso la legge elettorale più vomitevole della storia repubblicana, quella che ha favorito la frammentazione partitica in modo tale da non far governare4 il centrosinistra per due anni interi, quindi dev’essere sicuramente l’alleato ideale!1! Dannazione, bisognava pensarci prima – si dovevano cercare nuovi alleati, o in alternativa imbarcare vecchi alleati/rottami/tangentari e spacciarli per nuovi.

Poi c’è l’annoso capitolo “Italia dei Valori” che, permettendosi di fare opposizione, non fa altro che regalare consensi a B. Secondo il sempre acuto Follini, il voto abruzzese sarebbe il “costo politico” da pagare per l’alleanza con Di Pietro. Sacrosanto: basterebbe candidarsi insieme al Pdl per non perdere. Ci vuole così tanto? E’ quello che praticamente ha lasciato scritto Latorre in un pizzino: “A me non preoccupa la crescita di Di Pietro, preoccupa il calo del Pd. Ragioniamo sul fatto che Di Pietro stia erodendo elettorato più a noi che ai nostri amici avversari”. Dai, ragionateci su, se ne avete il coraggio.

Dementia Engineering

Ma il motivo principale della sconfitta è un altro. Non sono le tangenti. Non sono gli scandali. Non sono le stesse persone che negli ultimi quindici anni hanno perso vergognosamente ogni possibile elezione e che sono ancora al loro posto. No. Il motivo si chiama Porta a Porta: “Vespa vuole cancellare il Pd da Porta a Porta!!11!1!1”, ha tuonato l’impavido portavoce del Pd, tenendo in grembo un pupazzetto di Mastella. E come intende farlo? “Da tempo ormai il governo e la maggioranza [incluso Vespa, quindi? nda] cercano di imporre mediaticamente, e non solo, l’idea di un bipolarismo Pdl contro Di Pietro”.

Ecco: non si farebbe prima ad imporre mediaticamente l’unipolarismo Pdl-Pd? Speriamo che le forze politiche riescano ad aprire un Tavolo Del Dialogo per dirimere al meglio la controversia. E’ questa la vera questione mo ra le.

  1. Il “brigatese”. []
  2. Queste cose lasciamole agli anni ’80, perpiacere. La diversità morale della sinistra non c’è mai stata, o se c’è stata è morta definitivamente con Tangentopoli. Ora la questione morale si misura in percentuali sulle tangenti della sanità o dei rifiuti. []
  3. O Total? Scusate, non ho resistito. []
  4. Oddio, non è che servisse una legge elettorale ad hoc. []

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Drop the Hate / Commenti (4)

#1

inaudita altera parte
Rilasciato il 17.12.08

yes we can…..

#2

prefe
Rilasciato il 17.12.08

” è solo una trascurabile maggioranza ”

l’ ho trovato adorabile

#3

andrea poulain
Rilasciato il 19.12.08

c’abbiamo pure follini in barca pensa te..quelli sono classiche spie mandate dalla dl per far litigare il pd e uolter li carica tutti..sn proprio staccati dal paese…
daje antonioooooooo

#4

inaudita altera parte
Rilasciato il 01.01.09

– daje antonioooooooo –

manco e vojo pensà!!!Dio me ne scampi!

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