Nostro Signore Dei Turchi

Pubblicato da Blicero il 6.11.2008

Dì, se il mio cazzo pisciasse di questa roba buona, tu lo succhieresti?

François Rabelais

Tempi ingrati, questi. Tempi in cui bisogna misurare la propria presenza pubblica e annusare e studiare i media per evitare di finire come un Gasparri qualsiasi. E, nonostante tutte le precauzioni di questo mondo, non è mai abbastanza. Prendiamo un nome a caso, estrapolandolo da tutti i condannati in via definitiva per false fatture e frode fiscale che siedono al Senato: ad esempio, Dell’Utri1.

L’uomo che partecipò al matrimonio di Jimmy Fauci nonchè senatore nonchè fondatore del primo partito italiano in questione ha concesso un’intervista a Klauscondicio (mon dieu!) di Klaus Davi che ha destato molte polemiche. Utilizzando il consueto linguaggio apocalittico e disintegrato, i tabloid de sinistra hanno gridato alla bufera, allo scandalo, alla polemica montante, hanno blandito la spranga (ovviamente fasciata dal tricolore) della Riprovazione Sociale Del Nuovo Corso Obamiano D’Opposizione, nel senso che Non Sappiamo Più A Che Santo Votarci e dunque Facciamo Finta Di Fare Opposizione.

Ma hanno sbagliato tutto, come al solito. Non hanno inquadrato il verbo dellutriano nell’appropriato quadro d’appartenenza. Dove è stata concessa l’intervista? Di fronte a Klaus Davi. E come si fanno a dire cose vagamente intelligenti di fronte a Klaus Davi? Non si può. Sarebbe come guardare la nuova trasmissione di Gelli sotto effetto di etere e poi sostenere con precisione scientifica l’avvenuto suicidio di Roberto Calvi, il tutto masticando ed ingoiando il Piano di Rinascita Democratico. O sarebbe come essere nazisti e rimpiangere Haider. O essere Cossiga. Yes, We Can’t.

Comunque, non ci ho trovato nulla di scandaloso in questa intervista. Mi è parsa a tutto tondo, equilibrata, decisa, revisionista al punto giusto, con quel pizzico di mafiosità che fa sempre sorridere i conoscenti dei bei tempi andati e che non guasta mai – riscalda calorosamente i muscoli del passato.

Luciano Leggio ti voglio bene

Si inizia dall’Antimafia. Si, proprio da quella denunciata da Sciascia in un articolo del 1987 completamente frainteso e che dunque, a ventun anni di distanza, va preso alla lettera senza alcuna contestualizzazione:

L’Antimafia non è finita. C’è e ci sarà finchè esiste la mafia ed è un bene.

No. C’è un errore di trascrizione: “La Mafia non è finita. C’è e ci sarà finchè esiste la mafia ed è un bene.”

Credo, tuttavia, che, allo stato attuale, il rapporto tra costi e benefici sia assolutamente sproporzionato, soprattutto quando alcuni procuratori antimafia ‘fanno politica’.

Cioè tutti. Ecco, basta con i professionisti dell’antimafia, basta con le aggressioni politiche basate su dichiarazioni convergenti di pentiti, intercettazioni, testimonianze e prove documentali. Basta con la magistratura.

An hero

Lo Stalliere di Arcore è ormai una figura leggendaria, al pari di Jacques de Molay, Guy Fawkes e Machete; una figura che evoca epoche ed epiche quasi picaresce, romantiche, cosparse della soffice polvere della nostalgia. Insomma:

Malato com’era sarebbe potuto uscire dal carcere se avesse detto solo una parola contro di me o Berlusconi. Invece non lo ha fatto. Per me è un eroe, a modo suo.

Chi dice che gli stallieri mafiosi condannati per omicidio e traffico di stupefacenti2 non sono degli eroi (a modo loro) è un mafioso comunista.

Il fascio della libertà

Si approda quindi all’ormai logoro ed inquinante concetto dell’antifascismo, un’ideologia assolutamente obsoleta che viene rivangata esclusivamente “quando mancano argomenti seri di discussione”, come ad esempio è stato fatto con la ridicola polemica antifascista sulle squadracce fasciste che hanno assaltato la redazione di “Chi l’ha Visto”. Ehi, sono cose che capitano, in un paese dove il Dvce ci da ancora la Lvce. A proposito:

Mussolini sbagliò, non c’è dubbio [ne siamo davvero sicuri? nda], ma quando era al potere lo Stato era più presente di quanto non lo sia adesso. Aveva dato al paese, ed è stato l’unico, un senso di patria non c’era prima e non c’è stato dopo.

E io che pensavo che al G8 di Genova lo Stato avesse diffuso a piene manganellate/soprusi/torture il senso di patria. Che schiocchino3.

Un oscuro scrutare

Si continua con la televisione, stranamente immancabile e insospettabilmente predominante. Abbiamo un servizio pubblico infestato da luride zecche comuniste (dark, gothic, prog, tool e pure emo), coltivate ed ingrassate da quella sinistra che ha la maggioranza in Rai da quando Rutelli ha vinto le elezioni nel 2001. Così è praticamente impossibile “cambiare la televisione e pensare che migliori la qualità della comunicazione quando a guidarla c’è gente che alimenta una visione negativa della vita”. Del resto, la recessione non è alle porte, la gerontocrazia cel’ha solo il Giappone, la giustizia non è allo sfascio e, soprattutto, Obama non è americano: è Berlusconi.

Insomma, serve:

un nuovo approccio stilistico: le notizie, certo, bisogna darle, sennò si torna al fascismo,

Infatti il fascismo mica non le dava le notizie: dava semplicemente solo le sue4. E poi, di grazia, chi dice che un ritorno al futuro fascista sia una cosa negativa?

ma c’è modo e modo di comunicarle [le notizie, nda]. Magari con conduttori più gradevoli.

La sostanza ci relega solo al 44° posto nella classifica per la libertà d’informazione – e ci è anche andata di lusso. Ma è solo una questione di forma, una facezie che si può risolvere facilmente con un conduttore gradevole, autorevole e molto credibile.

questo.

Ma non è finita qui. C’è n’è per tutti: Moggi, astinenza sessuale, Erasmo da Rotterdam, intercettazioni, “talent show” e molto altro ancora. Purtroppo non ho potuto guardarli, mi stavo preparando al grande ritorno di Gaucci in Italia.

E’ proprio vero: l’Italia è il Paese delle opportunità. Altro che HOPE & CHANGE.

  1. “E LA CONDANNA IN I GRADO PER MAFIA DOVE LA METTIAMO, EH?” Oh, Gesù. So che c’è, ma è in primo grado, quindi è innocente a prescindere, anche se dovesse arrivare sino in Cassazione. E poi basta. Non si parla d’altro che di questa fantomatica mafia: lo vogliamo capire che l’era dei processi politici/giustizialisti/golpisti (leggi: caselliani) è finita? Kaputt, capito?. []
  2. E che come hobby avevano la consegna di teste mozzate di cane presso recapiti vari ed eventuali. []
  3. La storia non è mai stato il mio forte, però. []
  4. E doveva ancora nascere il duopolio collusivo Raiset!!1 []

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Drop the Hate / Commenti (8)

#1

inaudita altera parte
Rilasciato il 06.11.08

immaginavo che che avresti scritto un post su questo “BRAVO RAGAZZO”…imbarazzante come al solito…il dramma è che alcune cose le potrei anche “condividere”…alcune si intende…ma lui quando parla in verità manda messaggi neanche troppo celati (come te la spieghi quella su Mangano prima delle elezioni….se non per ribadire la sua maestà su un gran bacino di voti???)…”MA CHE TE LO DICO A FARE?!?!?”

#2

prefe
Rilasciato il 06.11.08

minchia che bella lista di video hai linkato!
Comunque condivido tutto quello che ha detto Don Marcello.

…Ora potete togliermi quella pistola dalla tempia?

#3

harlot
Rilasciato il 06.11.08

> …Ora potete togliermi quella pistola dalla tempia?

No, però possiamo mandarti un cavallo, un cavallo e mezzo all’hotel. Ok?

#4

andrea poulain
Rilasciato il 06.11.08

Una domanda per Obama. Ci invadete spontaneamente o dobbiamo proprio rifarlo tutto, il fascismo?

via spinoza

#5

Bruno
Rilasciato il 06.11.08

basta con i professionisti dell’antimafia, basta con le aggressioni politiche basate su dichiarazioni convergenti di pentiti, intercettazioni, testimonianze e prove documentali. Basta con la magistratura.

genio. genio. genio.

@ 4: genio, genio, genio

#6

Ted
Rilasciato il 06.11.08

“Abbiamo un servizio pubblico infestato da luride zecche comuniste (dark, gothic, prog, tool e pure emo)”

Hai dimenticato liberal e elitisti.
Tra poco, diventeranno insulti pure dalle nostre parti.

#7

harlot
Rilasciato il 08.11.08

Secondo me i comunisti sono abbronzati.

#8

Ted
Rilasciato il 08.11.08

Be’, credo proprio di sì: sono tutti dei fighetti.

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