La Nouvelle Vague Del Caro Leader

Pubblicato da Blicero il 13.03.2012

“Agli artisti del cinema del Korean Film Studio Kim Jong Il manca ora più che mai”, scriveva qualche tempo fa l’edizione inglese del quotidiano nordcoreano Rodong Sinmun. “I loro ricordi indelebili partono dal 1965, quando il film “The Path to Awakening” veniva realizzato sotto la sua guida. Quelli erano i tempi in cui gli artisti del cinema coreano erano addestrati a rimanere fedeli al Partito dei Lavoratori e all’idea di Juche”. L’articolo finiva così: “Lo studio ha prodotto più di 900 film dal 1965 al 2011. Ma non ha mai prodotto una pellicola sul leader Kim Jong Il. Tutti si sentono dispiaciuti e colpevoli. Ora sono al lavoro per produrre nuovi capolavori”.

Nell’attesa del “capolavoro” su vita, opere e miracoli del Caro Leader, La Privata Repubblica ha fatto qualche domanda a Simon Fowler, critico cinematografico britannico, esperto di cinematografia asiatica e autore del blog “North Korean Films“.

La Privata Repubblica – Perché ti sei interessato di cinema nordcoreano? Cos’ha di così intringante?

Simon Fowler – Ho vissuto a Pechino per quattro anni e, lavorando come critico cinematografico, ho letto spesso di proiezioni di documentari nordcoreani proposti da un’agenzia di viaggio locale che organizzava visite in Corea del Nord. Questo Paese è un posto affascinante, e come appassionato di cinema ho cominciato a documentarmi il più possibile sulla loro cinematografia – e da lì era facile risalire agli aspetti più bizzarri dei loro film: il rapimento di registi e attrici, il “Godzilla” nordcoreano e l’enorme cineteca di Kim Jong Il. In tutto ciò, però, notavo che c’erano pochi riferimenti al tipo di film che venivano girati. Dopo averne recuperati un paio, sono rimasto stupito da quello che vedevo.

Hai scritto un libro sul cinema cinese (“101 Essential Chinese Movies“). Quali sono le similitudini e le differenze – se ce ne sono – con il corrispettivo nordcoreano?

Durante la Rivoluzione Culturale cinese (1966-76), tutta la produzione cinematografica era stata sospesa. I pochi film che venivano realizzati erano opera dell’ex attrice Jiang Qing. Questi film – di solito sulla rivoluzione – erano propaganda spinta che serviva unicamente a rinforzare la devozione verso Mao Zedong. Nel film Sparkling Red Star (1974) c’è una scena in cui una famiglia si mette a pregare di fronte ad una foto di Mao. Questa scena è ripresa in un sacco di film nordcoreani, e i protagonisti si rivolgono alle foto di Kim Il Sung e Kim Jong Il per dimostrare la loro dedizione alla causa comunista.

La propaganda nordcoreana enfatizza molto le “guide” (guidance) di Kim Jong Il. Di cosa si tratta?

Si parla molto dell’amore per il cinema di Kim Jong Il, ed in effetti il Caro Leader ha fornito diversi spunti a molti film. L’attore giapponese Kenpachiro Satsuma, che ha recitato nella parte del mostro in “Pulgasari” (1985), ha dichiarato di aver visto parecchie volte Kim Jong Il sul set intento a dare istruzioni al cast e ai tecnici. In più, Kim Jong Il aveva accesso a pellicole che il resto del Paese non aveva l’opportunità di vedere, quindi la sua conoscenza del cinema poteva tornare veramente utile.

Il 4 dicembre 2010 la televisione di Stato nordcoreana ha trasmesso “Sognando Beckham”. È stato il primo film occidentale ad apparire sugli schermi della Corea del Nord. Perché, tra tutti quelli che poteva scegliere, il regime ha optato per un film inglese del 2002?

Il film è stato scelto per celebrare l’anniversario delle relazioni diplomatiche tra Regno Unito e Corea del Nord. In Corea il calcio è popolarissimo e, vista la tematica “morbida” del film, è facile capire perché sia stato scelto. In realtà, film russi e di altre nazioni comuniste “amiche” sono stati trasmessi di frequente in televisione. Inoltre, negli ultimi tempi persino il governo nordcoreano non è stato in grado di fermare lo “hallyu” (o “ondata di cultura”) provieniente dalla Corea del Sud. I nordcoreani più scolarizzati stanno così diventando molto più consapevoli sui film sudcoreani. Anche il film “Titanic” è stato un successo in Corea del Nord.

Perché “Flower Girl” è così importante nella storia del cinema nordcoreano?

Flower Girl“, che si dice essere basato su una storia scritta da Kim Il Sung, rappresenta tutto quello che il governo nordcoreano intende veicolare con la propria propaganda. Il forte messaggio anti-giapponese, la natura popolare delle sue canzoni e la malinconia che pervade il film sono tutte ragioni per cui “Flower Girl” è considerato uno dei “classici immortali”. L’attrice protagonista del film, Hong Yong Hee, forse ha avuto una relazione con Kim Jong Il. La sua immagine, inoltre, è stata stampata sulle banconote nordcoreane.

Girato dal regista rapito Shin Sang Ok, “Pulgasari” è la versione juche/socialista di Godzilla. Una teoria interessante sul film è stata formulata dall’autore di un lungo articolo apparso nel 2003 su Salon.com: “la tentazione è quella di vedere il mostro come una metafora di Kim Il Sung che dirotta la “rivoluzione del popolo” per asservirla ai suoi interessi”. Cosa ne pensi?

Grazie al suo argomento, “Pulgasari” è il film più accessibile dell’intera cinematografia nordcoreana. Chi non vorrebbe vedere un monster movie girato in Corea del Nord? Naturalmente, così come succede con i monster movie in generale, la possibilità dell’allegoria è sempre lì – Godzilla, ad esempio, rappresentava la minaccia nucleare. Alcuni hanno detto che “Pulgasari” parla della rapacità del capitalismo che alla fine distrugge tutto. Per il resto, è difficile sapere cosa stesse facendo Shin Sang Ok in Corea del Nord. Vista la rigidità della sua “prigionia” è difficile immaginare che il regista sia riuscito a far passare sotto il naso del governo della DPRK qualche critica. Io vedo “Pulgasari” come il tentativo di Kim Jong Il di fare un blockbuster. Nient’altro che un lavoro di vanità fatto da un regista che sapeva quello che stava facendo, coadiuvato da talenti provienienti da Pechino e dal Giappone.

Ci sono stati occidentali che hanno recitato nei film nordcoreani?

James Joseph Dresnok e Charles Robert Jenkins sono i più noti disertori americani finiti a recitare la parte degli imperialisti statunitensi in diversi film (ad esempio nella serie “Nameless Heroes“). Tuttavia, le loro doti attoriali sono più comiche di qualsiasi altra cosa.

Parliamo di Jean-Luc Godard, la nouvelle vague e il Caro Leader.

Be’, Kim Jong-Il adorava la nouvelle vague francese. Il dottor François-Xavier Roux (il chirurgo che ha operato Kim Jong Il dopo l’infarto del 2008) ha detto all’Associated Press che Kim Jong Il “era profondamente francofilo. […] Ovviamente voleva creare contatti politici con la Francia, e non lo nascondeva. Conosceva benissimo il cinema francese. Rimasi molto sorpreso”.

Ok: voglio vedere un film nordcoreano. Dove posso procurarmelo? Devo corrompere qualcuno? Oppure devo assumere un fixer cinese (o tailandese) per recuperare sul mercato nero 2 pizze su 20 di un film introvabile?

North Korea Books è l’unica fonte affidabile per i Dvd che io abbia trovato sinora. Per procurarsi un rullo è necessario passare per gli studios nordcoreani, e lì credo che servano sia le mazzette che una certa propensione “culturale” per i film nordcoreani.

In Corea del Nord, lo sport principale è sempre stato il calcio. Kim Jong Un, invece, sembra essere un grande fan della pallacanestro. Non è che in futuro vedremo la versione nordcoreana di “He Got Game”?

Sono veramente curioso di vedere come Kim Jong Un verrà ritratto nei film. Certo, suo padre era un fanatico del cinema, ma non so se l’industria cinematografica oserà adulare Kim Jong Un in una simile maniera. Sarebbe bello, però.

I film nordcoreani sono esclusivamente un mezzo di propaganda o hanno anche qualche valore artistico?

L’industria cinematografica della Corea del Nord è stata modellata principalmente su quella sovietica. Tuttavia, data la sua natura isolazionista, non ha mai beneficiato delle influenze del mondo esterno. È sicuramente propaganda, e la maggior parte delle persone credo non andrebbe oltre i 20 minuti di film. Allo stesso tempo è molto affascinante vedere come questo paese comunista – povero e straziato dalla carestia – possa proiettare una così forte immagine di sé stesso.

In definitiva, cosa ci racconta sulla Corea del Nord il suo cinema?

Il cinema tendenzialmente raffigura sia i desideri che le paure di un Paese. La Corea del Nord è una nazione totalmente isolata, terrorizzata dal mondo esterno e che dà un’enorme importanza alla pietà filiale e all’adorazione del governo. I suoi film sono interessanti – se non divertenti – e talvolta sono farseschi nella loro esibizione di patriottismo. Ma credo che sia per questo che mi piacciono così tanto.

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Drop the Hate / Commenti (1)

#1

la Volpe
Rilasciato il 13.03.12

^^

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