I 10 Savianismi Per Cui Vale La Pena Vivere
È da poco uscito in libreria il nuovo bestseller di Roberto Saviano, “Vieni via con me“, un messianico libro scritto con le nocche, la rabbia ed elenchi faziani pronti a sconfiggere lo strategismo mafioso e le macchine del fango che hanno rallentato il progresso della cultura nostrana. Il suo nuovo editore, Feltrinelli, ha lanciato un sito apposito nel quale è presente l’iniziativa “Caro Roberto, ti scrivo i miei dieci motivi per cui vale la pena vivere“.
Non potevamo non mandare anche i nostri 10 motivi.
1) Leggere in un bagno di un resort di Filicudi Céline, Pound, Evola, Schmitt, Chomsky, Arendt, Marx, Sclavi, Giovanni Arrighi e Allevi. Tutto in un’estate.
2) Guardare voltolare nell’aria, sospinta da tiepidi venti goethiani, la carta di un Mars lasciata da un turista nato a Seattle che probabilmente ha una piccola casa discografica indipendente da cui potrebbe nascere il nuovo Kurt Cobain. Che ci manca tanto.
3) Organizzare con i tuoi amici messicani di Ciudad Juarez la “Notte Tequila Tacos”, a base di burrito, quesadilla, nacho, bacon e i ricordi di una madrepatria che li ha abbandonati in tenera età.
4) Fare l’amore pensando a quella volta che all’orizzonte incrociasti il primo sguardo di lei, e i suoi capelli color Lady Gaga pettinati dalla brezza del Desiderio, e i peli biondissimi delle sue braccia rifulgere al doloroso sole di Tripoli.
5) Girare in tondo e in tondo e in tondo all’Orangerie di Parigi, fino a perdersi tra le note di Around the World dei Daft Punk, assaporando il Genio di Monet e il retrogusto di tartare del Cafè de Flore.
6) Svegliarsi la mattina, andare in posta, pagare la bolletta e poi rinchiudersi in un’osteria di Roma (come faceva Pietro Germi) per finire “Autodafè” di Elias Canetti riallineando finalmente i 21 grammi dell’Anima all’erraticità del Pensiero Umano.
7) Sognare di essere nella sitcom di Ken Saro-Wiva.
8) Passare un pomeriggio con gli amici cercando di mixare al Macintosh le arie di Johann Sebastian Bach, Belle e Sebastian e Beastie Boys. E ridere, ridere, ridere ancora.
9) Canticchiare a memoria “L’era del cinghiale bianco” mentre il pulsante cuore meccanico della stazione di Milano ti accoglie per andare a vedere la presentazione dell’ultimo libro di Marco Travaglio e Peter Gomez.
10) Imbrillantinarsi il cuore con la Polvere degli Angeli mentre si porta sulla tomba del tuo babbo la poesia di Kavafis che ti ha letto nell’autunno del 1995 e che ti ha cambiato la vita.
Mi raccomando: votate en masse l’elenco, in modo che la vocedelpopolo costringa robbertosaviano a leggerlo nel suo tour e cambiare per sempre le sorti della cultura italiana.
Leggere in un bagno di un resort di Filicudi Céline, Pound, Evola, Schmitt, Chomsky, Arendt, Marx, Sclavi, Giovanni Arrighi e Allevi. Tutto in un’estate.
Guardare voltolare nell’aria, sospinta da tiepidi venti goethiani, la carta di un Mars lasciata da un turista nato a Seattle che probabilmente ha una piccola casa discografica indipendente da cui potrebbe nascere il nuovo Kurt Cobain. Che ci manca tanto.
Organizzare con i tuoi amici messicani di Ciudad Juarez la “Notte Tequila Tacos”, a base di burrito, quesadilla, nacho, bacon e i ricordi di una madrepatria che li ha abbandonati in tenera età.
Fare l’amore pensando a quella volta che all’orizzonte incrociasti il primo sguardo di lei, e i suoi capelli color Lady Gaga pettinati dalla brezza del Desiderio, e i peli biondissimi delle sue braccia rifulgere al doloroso sole di Tripoli.
Girare in tondo e in tondo e in tondo all’Orangerie di Parigi, fino a perdersi tra le note di Around the World dei Daft Punk, assaporando il Genio di Monet e il retrogusto di tartare del Cafè de Flore.
Svegliarsi la mattina, andare in posta, pagare la bolletta e poi rinchiudersi in un’osteria di Roma (come faceva Pietro Germi) per finire “Autodafè” di Elias Canetti riallineando finalmente i 21 grammi dell’Anima all’erraticità del Pensiero Umano.
Sognare di essere nella sitcom di Ken Saro-Wiva.
Passare un pomeriggio con gli amici cercando di mixare al Macintosh le arie di Johann Sebastian Bach, Belle e Sebastian e Bestie Boys. E ridere, ridere, ridere ancora.
Canticchiare a memoria “L’era del cinghiale bianco” mentre il pulsante cuore meccanico della stazione di Milano ti accoglie per andare a vedere la presentazione dell’ultimo libro di Marco Travaglio e Peter Gomez.
Imbrillantinarsi il cuore con la Polvere degli Angeli mentre si porta sulla tomba del tuo babbo la poesia di Kavafis che ti ha letto nell’autunno del 1995 e che ti ha cambiato la vita.
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Drop the Hate / Commenti (7)
#2
NM
“un messianico libro scritto con le nocche, la rabbia ed elenchi faziani pronti a sconfiggere lo strategismo mafioso e le macchine del fango che hanno rallentato il progresso della cultura nostrana.” Sembra la promozione di un libro di Alfonso Luigi Marra.
#3
Destrosio Al Magnesio
E pensare che una volta bastava mettere “la fica” e la lista era bella che completa.
Ma la lista dei 10 migliori rutti stilata da Saviano a quando?
#4
Destrosio Al Magnesio
Ma forse ho sbagliato io…forse è a questo che si riferisce Saviano al suo terzo motivo per vivere (“Andare con la persona che più ami sulla tomba di Raffaello Sanzio e leggerle l’iscrizione latina che molti ignorano”)
http://video.libero.it/app/play?id=a669ccf22945f675919d50de98e12587
#5
Charlie
coi miei amici ho organizzato *davvero* una serata “epic meal time” – seguirà video su youtube, sempre che gli indegni mezzi tecnologici a nostra disposizione non ci si rivoltino contro ;-)
ti anticipo solo il nome dell’orrore che abbiamo creato: hellraiser pizza
#6
lelemoravince
Jovanotti è una vita che scrive dei savianismi nella sue opere.
Tra un po’ Saviano scriverà dei jovanottismi nei propri testi sacri.
#1
el phumo
condivido, ma te ne sei dimenticato uno:
11) autorizzare giangiacomo feltrinelli editore a utilizzare questo mio contributo, integralmente o parzialmente, su qualsiasi mezzo di comunicazione.
Ah, scusa, non avevo visto, è già scritto in calce al termine del modulo da inviare…