La Corruzione Lascia L’Italia, È Bufera

Pubblicato da Blicero il 21.12.2008

Corruzione

La stecca non conosce crisi. Secondo l’annuale rapporto dell’organizzazione non governativa Transparency International, Russia, Cina, Messico e India sono i paesi esportatori più inclini alla corruzione. […] L’Italia conquista il quinto posto a pari merito con il Brasile […]. Tuttavia può vantare la prima posizione nella speciale classifica in Europa, davanti a Spagna, Francia e Inghilterra.

Milano Finanza, 9/12/2008

(Dal nostro inviato)

ROMA – E così è successo l’impensabile. L’Italia si trova ad affrontare la più grave crisi di tutta la sua storia democratica, dopo Tangentopoli. Ieri (oggi, ndr), alle 8.45 di mattina, la Corruzione ha indetto una breve conferenza stampa e ha rassegnato le proprie dimissioni, manifestando l’intento di emigrare verso lidi meno corrotti, ad esempio i paesi scandinavi: “Mi sono stancata della scarsa attenzione dei media nei miei riguardi. Ho lavorato a lungo per questo Paese, sono il suo motore economico e regolo ogni aspetto della sua vita burocratica. E non ho mai ricevuto un ringraziamento, una legge a mio favore, un riconoscimento. E’ da anni che porto l’Italia in cima alle classifiche mondiali di settore, in Europa è addirittura ai primissimi posti, se non prima. Niente, mi sono davvero stufata.”

In mattinata c’era stata una riunione decisiva a Palazzo Chigi con il premier e alcuni esperti di corruzione (tra cui Previti). Il Presidente del Consiglio avrebbe rassicurato la Corruzione sull’entrata in vigore di un emendamento sul ddl-intercettazioni: “La situazione delle intercettazioni è inaccettabile. Devono essere fatte solo per i reati più gravi. In Parlamento in un emendamento è stata inserita la possibilità di fare intercettazioni anche nelle indagini su reati contro la Pubblica amministrazione. Un disegno di legge così fatto, sul quale mi sono detto subito insoddisfatto, non cambierebbe di molto una situazione inaccettabile”. Tuttavia, nemmeno questo sarebbe bastato a convincere la Corruzione, che è sembrata implacabile nei suoi propositi, anche dopo la simbolica offerta di una mazzetta da parte di una holding estera riconducibile al gruppo economico del premier.

PIAZZA AFFARI – Giornata drammatica, forse la più drammatica di sempre, per le borse italiane. Il Mibtel ha registrato un calo di circa 38 punti percentuali, il più alto mai registrato nella storia repubblicana. Sono stati bruciati tutti i proventi della corruzione operata su base quotidiana, circa 400-450 miliardi di euro (sebbene le stime, secondo gli esperti, non siano affidabili). A picco i titoli delle imprese più grandi. Le compagnie petrolifere e i gruppi bancari hanno già chiesto un “bailout” (intervento statale) per evitare la bancarotta. Disperata la risposta del governo: “I bilanci sono tutti falsificati ex lege: senza la Corruzione, dove li recuperiamo i soldi?”

MONTECITORIO – Sbigottimento e smarrimento alla Camera e al Senato. Furiosi dibattiti si sono accesi dentro le camere e nel Transatlantico. Sono state segnalate diverse aggressioni nei confronti di chi si era detto soddisfatto della decisione della Corruzione. Un deputato, dopo essersi dichiarato felice per la “auto-debellazione di una piaga nel corpo di una società democratica”, è stato trasportato d’urgenza in ospedale per le numerose ferite riportate dopo un linciaggio nei bagni di Montecitorio. Ora è in prognosi riservata, ed i medici mantengono il massimo riserbo.

Lapidario è stato il comunicato congiunto dei Presidenti dei due rami del Parlamento: “Dovevamo fare di più. Pensavamo di aver fatto abbastanza con i pregiudicati in Parlamento, con lo scudo fiscale, con gli scandali bipartisan che scoppiano a ciclo continuo in tutto il Paese, con la sconfitta di Mani Pulite, con le leggi ad personam, con le richieste di arresto dei parlamentari negate sistematicamente, con le controriforme della giustizia. Ecco: bisognava separare prima le carriere dei giudici”. I due si sono poi rivolti alla Corruzione, a nome dell’intero Parlamento, pregandola di ripensarci e di tornare indietro, per il bene loro ed eventualmente, se rimane spazio, del Paese.

GIUSTIZIA – Giornata convulsa in tutti i tribunali d’Italia, letteralmente sommersi dai libri contabili delle aziende e delle industrie. Un’ala del tribunale di Venezia, a causa anche del peso degli arretrati, è sprofondata nel canale. Comunque anche i tribunali, per la scomparsa della Corruzione, hanno dovuto portare i libri in tribunale.

Il CSM ha subito disposto la procedura di trasferimento dalla Magistratura per i magistrati superstiti di Mani Pulite e i pm antimafia, ed ha incaricato l’ex giudice Squillante di spiegare alla Corruzione che la Giustizia non ha alcun tipo di ostilità nei suoi confronti.

MANIFESTAZIONI – Verso le 11 di mattina le strade di Roma sono impraticabili. Almeno 390.000 persone (stime della Questura, che aveva però preso parte alle proteste) si sono riversate nelle piazze, davanti ai palazzi del potere e davanti ai ministeri. Palazzo Chigi si è trovato suo malgrado costretto a schierare l’esercito (e qualche carabiniere) per cercare di sedare le rivolte, autorizzandolo anche a sparare sulla folla, se non necessario.

TERREMOTO & TRAGEDIA – I manifestanti più aggressivi – baroni universitari, impiegati statali, imprenditori e soggetti legati al mondo dell’economia e della finanza, tra cui alcuni mafiosi e camorristi – si sono riuniti a Piazza Navona, dove almeno 12 persone sono morte e 64 sono rimaste ferite. L’esercito si è trovato costretto ad aprire il fuoco: “Stavano minacciando di darsi e darci fuoco – ha riferito il Capo di Stato Maggiore in una conferenza stampa – dicevano che senza la Corruzione la loro vita non avrebbe avuto più senso, che avrebbero ucciso tutti quanti e altre frasi del genere. Non potevamo fare altro.”

Cossiga ha plaudito la risoluzione delle forze armate: “Gli scontenti e i disperati? Lasciarli fare. Ritirare le forze di polizia dalle strade e dalle università, infiltrare il movimento con agenti provocatori pronti a tutto, e lasciare che per una decina di giorni i manifestanti devastino i negozi, diano fuoco alle macchine e mettano a ferro e fuoco le città. Dopo di che, forti del consenso popolare, il suono delle sirene delle ambulanze dovrà sovrastare quello delle auto di polizia e carabinieri”. Il presidente emerito è stato poi portato in ambulanza nello studio di una trasmissione televisiva dove è stato colpito da un malore mentale, poco prima di uno stacco pubblicitario.

L’ESTERO – Messaggi di solidarietà sono arrivati dai capi di stato di Calabria, Campania, Sicilia, Russia, Cina, Messico, India, Iraq, Haiti e altri, preoccupati anch’essi di un’eventuale scomparsa della loro Corruzione. Il premier russo Vladimir Putin si è addirittura offerto di mandare provvisoriamente Medvedev, uno dei figli più famosi della Corruzione russa, per cercare di arginare il disastro umanitario in Italia in nome della sua amicizia con il premier Silvio Berlusconi.

VATICANO – Papa Benedetto XVI si è detto “angosciato” per la decisione della Corruzione e ha messo a disposizione il Vaticano come sede di mediazione e composizione del conflitto con lo Stato Italiano. Purtroppo la Corruzione ha rifiutato sdegnosamente l’invito del Pontefice: “E’ da 2000 anni che sono là dentro, francamente mi sarei anche rotta i coglioni.”

(Foto: Deviantart)

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Drop the Hate / Commenti (8)

#1

Neottolemo
Rilasciato il 21.12.08

Grande

#2

Gps
Rilasciato il 22.12.08

Purtroppo la Corruzione ha rifiutato sdegnosamente l’invito del Pontefice: “E’ da 2000 anni che sono là dentro, francamente mi sarei anche rotta i coglioni.”

ROTFL

#3

Fede
Rilasciato il 22.12.08

autorizzandolo anche a sparare sulla folla, se non necessario.
Eccezionale ribaltamento

#4

andrea poulain
Rilasciato il 22.12.08

perfino la corruzione ha un’anima, il nostro premier ha solo interessi.
montanelli docet..

#5

Bruno
Rilasciato il 22.12.08

Clap Clap Clap Clap Clap

Eccellente, meraviglioso, caustico, feroce, cattivo

clap clap clap clap clap

#6

Ted
Rilasciato il 22.12.08

Mettilo di là come augurio di buone feste, su.

#7

virginia
Rilasciato il 22.01.09

…mi è capitata sottomano un’ansa che parla delle false intercettazioni partite da questo sito alcuni mesi fa. Curiosa, vengo a spulciarmelo e ci trovo questo post… grandioso!

#8

giuseppe toro
Rilasciato il 28.01.09

Mittente: Giuseppe Toro
Via A. De Gasperi, 36
96010 Priolo Gargallo (SR)
Tel. 339 5016677
19.01.2009

Al Corriere della Sera
c. a. Dottor Paolo Mieli
via Solferino, 28
20121 MILANO

Al Dottor Maurizio Costanzo
Presso MEDIASET
Piazza SS. Giovanni e Paolo, 8
00184 ROMA

All’ANSA
Via della Dataria, 94
00187 ROMA

Al Presidente della Regione Siciliana
Palazzo D’Orleans
Piazza indipendenza
90129 PALERMO

OGGETTO: Mafia – quello che succede quando la vittima sono io.

Dopo ventitré anni di servizio, arrivo per mobilità volontaria al Comune di Saponara in provincia di Messina, per ricoprire il ruolo di comandante della polizia municipale. Mi vengo a trovare in un luogo dove i registri risultano contraffatti, diffuse irregolarità, l’impossibilità di registrare la posta perché il sindaco ha sottratto alla polizia municipale l’apposito registro, e mi imbatto mio malgrado in una vastità di illeciti che riguardano anche gli altri settori comunali (false attestazioni di funzionari, licenza commerciale rilasciata in violazione della legge, interessi privati e tanto, tanto vario altro). Di fronte alle diffuse irregolarità nelle quali mi imbatto, ricevo dai più alti rappresentanti dell’ente, l’invito ad attuare una linea morbida, ad essere per così dire “comprensivo”.
Non volendo restare coinvolto in brutte situazioni, richiedo il nulla osta alla mobilità e cerco, invano, un altro comune disposto ad accogliermi.
Nel frattempo,oltre alla guerra che viene condotta nei miei confronti dagli esponenti politici locali, al crescente isolamento da parte delle altre strutture comunali, iniziano una serie di atti intimidatori che hanno per bersaglio me e la polizia municipale. Una forma di pane lasciata sul tetto della mia autovettura parcheggiata sotto casa, le macchine della polizia municipale bloccate nel parcheggio comunale, il comando sigillato con nastro da cantiere, io che vengo rinchiuso con un lucchetto all’interno del comando, dei fiori che vengono lasciati all’ingresso del comando.
Delle strane cose che succedono e di quelle che sento, tengo costantemente informata la procura della repubblica e la prefettura di Messina.
La guerra messa in atto contro di me, viene implementata con una serie di provvedimenti disciplinari tutti basati su personali dichiarazioni del sindaco. La cosa che mi preoccupa maggiormente è che, tra le varie accuse mossemi per iscritto dal sindaco, risulta quella di essermi spesso recato dal procuratore della repubblica senza essere mai stato da questi invitato, e di aver parlato male dell’amministrazione comunale al prefetto di Messina. Perché mi preoccupano tali dichiarazioni? Semplice: anche qualora mi fossi sognato tutto, e così non è stato, le indagini dovevano comunque restare tutelate dal segreto. E se io ero certo di non aver riferito nulla al sindaco, chi era stato ad informarlo?
A seguito dei procedimenti disciplinari avviati dal sindaco, il plotone d’esecuzione appositamente istituito ed erroneamente denominato commissione disciplinare, costituita in difformità alla legge ed i cui due componenti risultavano essere due giannizzeri del sindaco, funzionari a carico dei quali alcune azioni illegali sono già state definitivamente accertate dalla Corte dei Conti e dalla Regione Siciliana (false dichiarazioni nella formazione dei bilanci, irregolarità contabili, ipotesi di turbativa d’asta ecc. ecc.), mi sospende dal servizio e dalla paga.
Vengo immediatamente trasferito ai servizi sociali, dove mi viene data una scrivania, una sedia ed un telefono, tra l’altro disabilitato per le chiamate esterne e per i collegamenti ad internet; le pratiche (?) sono buttate per terra. Non dispongo nemmeno di una macchina per scrivere, e il personale sottoposto si pone nei miei confronti come se io fossi un appestato. Interpello i precedenti dirigenti per avere notizie di alcune pratiche e non ricevo che inutili risposte: “non ho memoria di ricordare cosa fatto in non so quale tempo”:
Inizio a lavorare nel nuovo ruolo, e mi imbatto in due possibili turbative d’asta; parallelamente il sindaco, utilizzando toni aspri e minacciosi, mi ordina di pagare ad una cooperativa somme, a fronte di prestazioni irregolari (la cooperativa è la stessa di cui accennavo prima, alla quale sono stati aggiudicati i servizi in modo irregolare). Prendo un mese di ferie e dico al segretario comunale, al sindaco ed al presidente della cooperativa che, durante la mia assenza avranno tutto il tempo di fare sistemare le carte al precedente dirigente, cioè a colui che aveva combinato gli imbrogli, e che al mio ritorno in servizio, trovando tutto “sistemato”, non mi sarei più interessato della cosa.
Al mio rientro purtroppo trovo tutto come prima, anzi ricevo un ordine di servizio del segretario comunale che mi ordina di liquidare la cooperativa entro cinque giorni.
Il mio dovere era quello di rispettare la legge, il mio potere era quello di farla rispettare; questo era il mio lavoro. Invio gli atti alla procura della repubblica ed alla corte dei conti, mando un esposto dettagliato agli uffici ispettivi della Regione Siciliana ed avvio contemporaneamente il contenzioso con la cooperativa.
Da qui in poi rilevo un più che esponenziale aumento delle minacce verbali e scritte, nuovi procedimenti disciplinari che continueranno, poiché nelle altre pratiche d’ufficio che affronto rilevo ovunque diffuse irregolarità e possibili illegalità. Ricevo pure in busta chiusa recapitata a casa, alcuni bossoli di fucile.
Sto molto male, dimagrisco tanto, ho difficoltà a dormire, il cuore ogni tanto impazzisce e se ne va per conto suo, ho sempre paura, tremo al passare di una macchina davanti casa oltre una certa ora, tutti i giorni cambio strada per recarmi da casa in ufficio e viceversa, mangio e vomito, a volte neanche mangio. Sono costretto ad assentarmi dal lavoro per la malattia, e nel mio caso non si trattava di quelle oggetto di attenzioni da parte del Ministro Brunetta. Decido di fuggire in Albania, ma arrivato a Bari torno indietro sui miei passi, per potere testimoniare a favore di due colleghi inquisiti per una falsa denuncia di un assessore comunale, tale signor Ruggeri, al quale pare che adesso qualcuno stia chiedendo indietro una parte delle somme da questo illegittimamente percepite a titolo di indennità assessoriale, in quanto corrisposte a seguito di dichiarazione scritta di essere disoccupato, quando invece non lo era, la qual cosa era a conoscenza di tutti.
Sempre alla ricerca di una mobilità continuo a lavorare, ad avere i soliti problemi ed a sentirmi sempre peggio. Quando non sono in ufficio, sono costantemente barricato in casa, fino al giorno che mi viene recapitato in ufficio un proiettile di fucile, questa volta carico. Lascio quindi la casa di Saponara, continuo a stare sempre male e sono costretto ad assentarmi dal lavoro, fino a quando dal comune di Saponara ricevo l’informazione di essere stato licenziato per aver superato il periodo di comporto, il giorno 19.09.2008. Non percepivo comunque lo stipendio sin dal mese di febbraio dell’anno 2008, a causa delle assenze per malattia.
Inizio a mandare esposti e denunce a mezzo mondo e ad alcuni soggetti che si occupano di informazione pubblica, tutte senza riscontro tranne quella inviata al Presidente della Repubblica, il quale mi dava notizia di dedicare una particolare attenzione alla vicenda che a lui risulta già seguita dalla Regione Siciliana, e tranne quello di una dirigente della Regione Siciliana , la quale mi chiede di non tediarla più con le mie denunce, perché la Regione non avrebbe sostanzialmente alcuna competenza per intervenire nella vicenda (?).
Mi reco alla sede INPS e faccio domanda per ottenere il sussidio di disoccupazione. Lì mi viene consegnato un modulo da compilare a cura del datore di lavoro. Spedisco quindi al comune di Saponara il modulo, il quale mi viene restituito intonzo. Il risultato è quello, ad oggi, di non aver percepito il sussidio di disoccupazione.
Cerco lavoro presso alcuni ristoranti e pizzerie per fare il cameriere o anche il lavapiatti, ma nessuno ne ha bisogno. Faccio una inserzione in un giornale di annunci, per fare il badante a persone anziane, ma nessuno mi chiama. Faccio la domanda a scuola per fare il bidello, ma ancora oggi nessuno mi ha convocato. Ho mandato alcuni curriculum ad imprese edili, dichiarandomi disposto a lavorare anche all’estero, ma sono ancora senza risposta. E intanto le medicine per curarmi le devo comprare, e paradossalmente devo mangiare pure io. E poi mi servono i soldi per spedire le lettere raccomandate (già oltre cento).
Nel frattempo, le finanziarie alle quali mi ero rivolto e che mi avevano concesso alcuni prestiti, mi chiedono di pagare le due rate non ancora pagate. Faccio presente di essere stato licenziato e di non percepire emolumenti sin dal febbraio 2008, ma che sono in attesa di un nuovo lavoro. Rilevo che alle persone che mi contattano telefonicamente, i miei problemi non interessano. La persona esiste solo in funzione del business.
Quando mi sono trovato, per la prima volta nella mia vita, in un contesto mafioso, ero impreparato. Ho comunque deciso di rispettare la legge ed ho cercato di resistere con ogni mezzo. Poiché non potevo confrontarmi con alcuno, per farmi coraggio mi sono detto che se resistevo lo facevo pure per i miei figli, per i quali non ho mai cercato una raccomandazione, per provare ad offrire loro una società più pulita, anche per merito del loro papà. E sempre per farmi coraggio ho pensato di resistere per tutti quelli che desiderano un futuro migliore, un mondo più onesto, per chi scrive denunce sui giornali, per quelli che cercano un lavoro senza aver nessun pezzo grosso alle spalle, per tutte le persone oneste. Ribadisco, questi pensieri li facevo nella mia solitudine e solamente per farmi coraggio.
Ho combattuto, ed infine ho perso. E insieme a me avete perso anche voi. Voi che avete il potere di offrirmi un lavoro per pagare i debiti e che mi consentirebbe di mantenere la dignità sociale che mi è stata tolta. Voi che avete il potere di portare i fatti all’attenzione della gente per sensibilizzarla, e così contribuire ad una diffusa e maggiore consapevolezza sociale del problema. Voi che mi avete giustamente negato il sussidio di disoccupazione. Voi che, nonostante il potere conferito dalla legge, non avete fatto nulla per fermare chi, al comune di Saponara, ha abusato e continua ad abusare.
Avete perso voi quando la Regione Siciliana e la Corte dei Conti hanno accertato le irregolarità e le illegalità ed i danni all’erario compiute ad esempio dai Signori Vincenzo Giuliano, Francesco Campagna e Tommaso Venuto, poiché a fronte degli illeciti accertati, il Comune Di Saponara li ha premiati promuovendoli, facendoli diventare dirigenti ed aumentando i loro appannaggi economici.
Avrete perso voi se vostri parenti non troveranno lavoro, quando invece a Saponara alcune assunzioni sono state fatte per chiamata diretta.
Per non tediarvi ulteriormente, della tantissima documentazione in mio possesso, allego in un CD una relazione ispettiva della Regione Siciliana, una sentenza della Corte dei Conti, una lettera della Regione Siciliana, due registrazioni vocali in una delle quali una mia sottoposta dichiara di essere stata avvicinata da un consigliere comunale che le chiedeva di denunciarmi, un altro sottoposto che riceve analoga richiesta da un onorevole della Regione Siciliana, un altro che dichiara di essere stato trasferito dall’ufficio personale all’ufficio notifiche, per aver segnalato al sindaco l’assunzione irregolare di un certo Cucinotta. Nell’altra registrazione la responsabile di una cooperativa riferisce delle intenzioni del sindaco di danneggiarmi per non avere sottostato ad alcune richieste, e che avrei dovuto aspettarmi delle pesanti provocazioni (le minacce si concretizzeranno da lì a poco). Infine una certificazione medica. Tanto allego per consentire a voi una scelta consapevole.
Se qualcuno mi dovesse chiedere: Come ci si sente ad essere una vittima? Risponderei semplicemente: Augurati di non scoprirlo mai!
Giuseppe Toro

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