Il Popolo Dell’Odio Colpisce Ancora

Pubblicato da Blicero il 23.12.2009

L’odio politico è un mostro che, scatenato, risulta molto difficile da domare. An­che se non è armato da un’ideologia sistematica, an­che se incendia una men­te isolata (e, a quanto sem­bra, malata) come è acca­duto ieri con l’arresto ad Honolulu (Hawaii) di Kristy Lee Roshia, 35enne di New Bedford. La donna aveva annunciato ai servizi segreti l’intenzione di uccidere Michelle Obama, moglie del presidente Obama. E così l’odio politico si deposita come un veleno che intossica la discussione pubblica. Ri­duce l’avversario a un ber­saglio da annichilire. Da distruggere: in effigie, ma anche fisicamente.

Obama il dittatore, il nazista, il comunista, lo sterminatore di feti, il presunto portatore di cambiamento da abbattere a tutti i costi. Il fatto che la donna fosse una squinternata non attenua neppure di un millimetro la gravità del non-accaduto e le responsabilità morali e politiche. Di matti gli Stati Uniti sono pieni, da sempre, ma mai ad una psicolabile era venuto in mente di attentare alla vita della First Lady. Non è un caso che ciò sia successo proprio oggi e proprio contro Barack e Michelle Obama.

È evidente che anche i mattacchioni leggono i giornali, guardano la televisione, si abbeverano alle tesi di Fox News, dei Bill O’Reilly, dei Rush Limbaugh, dei Glenn Beck e si fanno influenzare dagli attacchi di Repubblica al premier italiano orchestrati dall’internazionale socialista e terzomondista equosolidale nonché responsabile degli scontri a Copenaghen, delle devastazione al G8 di Genova, della sindrome di Stoccolma di Patty Hearst negli anni ’70, di Uwe Boll e dei gruppi che inneggiano a Massimo Tartaglia.

Ecco alcune perle degli ultimi giorni. O’Reilly: “Obama non può fare come gli pare o rischia una azione violenta”. Bill Hicks, capo dell’estrema sinistra della sinistra: “John Lennon? Ucciso. Gandhi? Ucciso. Gesù Cristo? Ucciso. Reagan? Ferito”. Howard Beale, presentatore nel film “Quinto Potere”: “SONO INCAZZATO NERO, E TUTTO QUESTO NON LO ACCETTERO’ PIU'”. D’Alema: “Contro Obama potrebbero esserci delle sorprese, qualora non si impedisca un leaderismo plebliscitario ancorchè temperato da un sistema proporzionale tedesco con residui di cancellierato simil Repubblica di Weimar”.

Più si dà copertura alla campagna di odio della destra, per mere questioni di potere personale, più anche le frange estreme si sentono protette politicamente. Perché nelle minacce e nelle lettere ai servizi segreti della donna non c’era soltanto la pazza Kristy Lee Roshia. Centinaia di ragazzotti, sventolando il New York Post, il Drudge Report e il Washington Times, quotidiani cripto-repubblicani che anche ieri riproponevano la tesi di Obama Nobel per la Pace, si sono infiltrati tra le pieghe dei messaggi deliranti della Roshia, urlando slogan contro il presidente dittatore e abbronzato. E vien da chiedersi se non sia il caso di sorvolare sull’accaduto, lasseiz-faire, permettere al paese polarizzato e squassato dalla crisi economica di riprendere il circolo virtuoso dell’Amore Che Vince Sull’Odio e dei profitti dell’apparato industrial-militare.

E invece no: la violenza contro Obama non è stata un caso, una tragica fatalità. C’è una regia e una strategia che passa anche per giornali, segreterie politiche, trasmissioni televisive irresponsabili, Facebook, 4chan e tutti quei siti della destra antagonista White Power e non. Se la solidarietà ha un senso, i pasdaran del GOP devono immediatamente togliere qualsiasi legittimazione politica al piano di una opposizione che sta diventando sempre più extraparlamentare. Come ai vecchi tempi, i cattivi maestri pontificano; cretini, delinquenti e pazzi agiscono.

Ed infatti il confine tra la violenza verbale e quella materiale è sempre sottile, vulnerabilissimo. La violenza verbale non arma banalmente il violento che pensa di farsi giustizia da solo: il nesso non è così semplice e meccanico. Purtroppo l’abitudine a trattare chi è contrario alle tue idee come un barbaro da eliminare con ogni mezzo fa del potenziale attentatore qualcuno che si sente nel flusso della storia, che si ammanta delle vesti nobili del vendicatore talmente audace da non fermarsi nemmeno di fronte alla prospettiva di avventarsi contro il nemico che personifica il Male. Bisogna fermarsi al più presto, raffreddare il clima e dare respiro all’economia e alle truppe in Afghanistan. E, soprattutto, chiudere l’Internet.

Già, perchè tutto questo avviene sotto l’ombrello infame della Costituzione sacra e intoccabile, di quella parte degli attentatori politicizzati, delle toghe repubblicane e di chi sostiene che la volontà popolare non conta e chi vince le elezioni, se è Obama, non può governare. Cambiamola, questa Costituzione, facciamo subito le riforme e facciamo approvare in Italia il lodo-immunità 3-bis. Per questo, signor Presidente, le auguriamo di tornare subito in pista, più in forma di prima.

Il mondo ne ha bisogno.

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Drop the Hate / Commenti (2)

#1

CB
Rilasciato il 28.12.09

come direbbe il mio amico Feltri,
“ma non si capisce niente”

#2

Notizie dai blog su Il popolo di Facebook e l’astensione
Rilasciato il 02.04.10

[…] ad Honolulu (Hawaii) di Kristy Lee Roshia, 35enne di New Bedford. blog: la privata repubblica | leggi l'articolo Per help e visualizzare le immagini abilitare javascript. Scrivi un commento […]

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