Il Dizionario Del Caso Moro

Pubblicato da Blicero il 13.05.2008

Nello scrivere la sua fondamentale “opera di verità”, l’Affaire Moro, Sciascia si era trovato, ad un certo punto, a muoversi “in un mareggiare di ritagli di giornale e col dizionario del Tommaseo solido in mezzo come un frangiflutti”. Il vocabolario: strumento vitale per ridare il giusto significato al lessico oscuro delle lettere di Moro e per ribaltare lo stravolgimento operato dal politicantese. Ebbene, a trent’anni da quell’evento e da quello scritto è uscito un dizionario molto particolare, tutto dedicato alla tragica vicenda che segnò la svolta irreversibile di una nazione.

Nel tempo la mole di materiali prodottasi intorno al caso è stata sicuramente mastodontica – e non accenna a fermarsi. Documenti giudiziari, comunicati, articoli, inchieste, testimonianze, dietrologie, tesi, teoremi, assiomi. Un impasto vischioso di fatti incompleti e di mezze verità, di dettagli appena abbozzati, di prospettazioni logiche incoerenti; una superficie marina increspata e torbida, che non lascia intravedere alcun fondale; una tela sfumata, indefinita, solcata dall’impossibilità di arrivare ad una versione veritiera del caso – l’ineffabile globalità dell’insieme.

Il sovraccarico di informazioni gravitanti intorno all’affaire ha portato a delle concrezioni inscalfibili, troppo sedimentate nelle opposte fazioni che propugnano la loro risoluzione definitiva. I brigatisti, i democristiani, i dietrologisti, quelli della linea della fermezza, la fermezza flessibile, il doppio Stato, la Cia, il Kgb, l’universo e tutto il resto. Di qui nasce la necessità che ha spinto Stefano Grassi a “degradare” il medium libro da saggio, magari d’inchiesta, a dizionario, cioè la forma più elementare, il luogo deputato all’esposizione grafica di lemmi e significati semantici, cioè alla non verità.

Dall’introduzione: “Un dizionario, infatti, muove da due posizioni opposte, che in esso interagiscono: i testi vengono decostruiti fino a trovarne l’impianto lessicale ultimo, per poi essere di nuovo costruiti – o per lo meno accennati in maniera esemplificativa – laddove, nelle varie occorrenze di un lemma, si riprendono, seppure in forma ridotta, le fasi di un testo complesso. Si gioca così fra parzialità e integrazione, fra riduzione e costruzione.”

Ed è così che si può usare “Il caso Moro” di Grassi: si può partire dalla parzialità di un documento, ad esempio di un articolo o di un approfondimento su di uno specifico fatto (P2, Pecorelli, Via Gradoli), per poi integrarlo e incorniciarlo nella sua area di appartenenza, mediante il dizionario; viceversa, si può partire dal dizionario, cioè dalla riduzione di un nome, di un brigatista, di una linea politica, ed arrivare alla costruzione di una credibile infrastruttura storica, alla saldatura del collegamento fluttuante all’interno della marea affollata e travolgente di persone, istituzioni, segreti e quant’altro.

Non si pensi dunque di avere il libro definitivo sull’affaire Moro. Tutt’altro: è materiale da consultazione, da avere sempre sotto mano per essere implacabili nell’apprestarsi al caso. E’ il frangiflutti nel mareggiare della pubblicistica che è scaturita negli anni dal violento buco nero che ha disperatamente risucchiato l’Italia in una nuova era. E’, per dirla con la quarta di copertina “l’unica lettura possibile di un caso il cui centro è dappertutto e la cui circonferenza è in nessun luogo”.

Condividi

Drop the Hate / Commenti (3)

#1

inaudita altera parte
Rilasciato il 14.05.08

“l’unica lettura possibile di un caso il cui centro è dappertutto e la cui circonferenza è in nessun luogo”……sembra quasi una frase di Belzebù alias Andreotti…..e mi vengono e brividi…
Ah piaciuto il film “Aldo Moro il presidente”…nulla di trascendentale, ma meglio di niente.

#2

LPR
Rilasciato il 15.05.08

Secondo me la fiction su Moro è stata pietosa, quasi dannosa: se questo è il modo di ricordare questo evento, tanto vale che rimanga nell’oblio.

#3

inaudita altera parte
Rilasciato il 16.05.08

in effetti hai ragione…una banale cronistoria dell’accaduto,
o di quello che ci dicono sia accaduto.

Fomenta la discussione

Tag permesse: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>