Gloria E Vita Alla Nuova Tecnocrazia

Pubblicato da Blicero il 12.02.2013

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Ricordate quella scena agghiacciante e grottesca in cui Mario Monti, rigido come se tenesse in braccio una testata nucleare nordcoreana, “adottava” un cucciolo di cane («Trozzy» o «Empy», sul nome i giornali non concordano) in diretta tv dalla Bignardi? Ecco, oggi Repubblica.it ci fornisce l’appassionante seguito della storia: la Ill.issima Augusta Signora Elsa Monti impegnata a fare shopping per il Trozzy/l’Empy. Questa la commovente cronaca, corredata da ben 10 foto in alta definizione:

In attesa dell’incontro con le associazioni femminili, in via Torino, a Roma, la signora Elsa, moglie del premier,  ne ha approfittato per fare acquisti con la figlia Federica in un negozio di animali lì vicino. Due ciotole, una per i croccantini e l’altra per l’acqua e una scatola di biscottini: tutto per Empy, il cucciolo adottato in tv da Mario Monti. Dopo lo “shopping”, la moglie del presidente del consiglio ha lasciato i prodotti nell’auto su cui è arrivata ed è entrata nella sala del convegno.

Sul serio, è da circa 2 secondi due ore che cerco di decifrare il criterio di notiziabilità di queste foto. È una perfida presa per il culo di Repubblica? È un modo indiretto di fomentare l’odio sociale? Stanno forse cercando di portare avanti la Guerra Di Classe Per Idioti in cui siamo costretti a vivere da qualche anno a questa parte?

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Non ne ho idea – e, sinceramente, è meglio non avere alcuna idea. L’unica cosa certa è che Monti in un solo anno è passato dall’essere un freddissimo Captain Anti-Spread ad un “caloroso” politico centrista che nel tentativo di accreditarsi come essere umano sorseggia birra in televisione e va a stringere le mani della ggente. È un po’ come se Lavitola si atteggiasse a massimo esperto globale della sperimentazione di  nuovi modelli di business sostenibili per il giornalismo d’inchiesta: non molto credibile – e decisamente straniante.

Proprio questo weekend ho capito quanto possa essere straniante assistere alla campagna elettorale di Scelta Civica. Ero alla stazione dei treni e fissavo uno di quei monitor disseminati sulle colonne. All’improvviso – in mezzo a réclame di bionde procaci che si fanno scivolare cubetti di ghiaccio tra le tette e il trailer dell’ultimo, fottuto film di Fabio Volo – sul monitor è apparso Mario Monti. Già, era proprio lui.

Ho cambiato binario, e Monti era ancora lì, seduto sul pavimento della sua magione a giocare con i nipotini. Un rivolo di sudore freddo mi ha accarezzato la spina dorsale. Mi sono guardato intorno, e le persone provavano a timbrare i biglietti e aggreddire i controllori per i ritardi ingiustificati come se niente fosse. Le vibrazioni nell’aria erano pessime. Ho cominciato ad annaspare. Sugli schermi, intanto, un salumiere incartava il prosciutto, due giovani bevevano il caffè e un Monti in bianco e nero stava immobile e vagamente minaccioso dietro una pesante scrivania. «Riforme radicali – rassicurava il Prof. – contro gli sprechi e la corruzione». Poi una carrellata di scritte e immagini: «Taglio dei parlamentari»; «Meno tasse e meno spesa»; una flotta di auto blu; Monti che sorride in mezzo ad un gruppo di giovani; infine, la sua voce ieratica e vibrante quanto un’orazione funebre a scandire le parole finali: «Non votare il passato. Vota per il nostro futuro». Ultima scritta in sovrimpressione: l’Italia che sale.

Cerco conforto negli sguardi vacui dei passanti. Poi mi rendo conto della brutale realtà: non è un’allucinazione da etere. Sta succedendo davvero.

Mi metto a correre, ma rimango inchiodato davanti al monitor. Lo spot è finito (andate in pace). Anzi, no: c’è un’ultima scena. Ci sono io, dentro a quel monitor. Io che guardo lo spot, rimango imbambolato per qualche secondo davanti allo schermo nero, estraggo una pistola, me la punto alla tempia, sussurro «Gloria e vita alla nuova tecnocrazia» e premo il grilletto.

Non succede nulla: la pistola è inceppata. In quel preciso momento mi passa davanti la Sig.ra Monti, con tanto di cucciolo a passeggio. Mi sorpassano. Il cane torna indietro e mi piscia sui pantaloni. La Sig.ra Monti si profonde in mille scuse, tira fuori dalla borsa la ciotola rossa comprata per Trozzy/Empy, ci versa dentro dei croccantini e mi invita sobriamente a consumare il lauto pasto, che verrà prontamente ripreso con Vine e twittato sulla timeline di @SenatoreMonti.

Urlo, ma nessuno può sentirmi. Il mio treno, intanto, è partito da mezz’ora. Mi chino sulla ciotola, e la Sig.ra Monti si congeda strizzandomi l’occhio. Addento il primo croccantino.

Gloria e vita alla nuova tecnocrazia.

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Drop the Hate / Commenti (3)

#1

Empy
Rilasciato il 12.02.13

Woof! kaì kaì kaì

#2

alcuni aneddoti dal futuro degli altri | 13.02.13 « alcuni aneddoti dal mio futuro
Rilasciato il 13.02.13

[…] La Privata Repubblica, “Gloria e vita alla nuova tecnocrazia”: Proprio questo weekend ho capito quanto possa essere straniante assistere alla campagna elettorale di Scelta Civica. Ero alla stazione dei treni e fissavo uno di quei monitor disseminati sulle colonne. All’improvviso – in mezzo a réclame di bionde procaci che si fanno scivolare cubetti di ghiaccio tra le tette e il trailer dell’ultimo, fottuto film di Fabio Volo – sul monitor è apparso Mario Monti. Già, era proprio lui. […]

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