Qualcuno Ti Ama Ancora, Hosni Mubarak

Pubblicato da Blicero il 28.02.2011

C’è qualcosa di più sublime della caduta di un uomo? Probabilmente il crollo con annessa fuga di dittatori esotici e pazzoidi al potere da almeno trent’anni – e soprattutto la possibilità di vedere il fausto fatto in diretta, martellando ossessivamente F5 per gli ultimi tweet su #paesearabodicuinessunoglienefregavauncazzofinoadueorefa e oscuri gruppi Facebook 50% in inglese e 50% in arabo/farsi.

Ma una caduta comporta sempre lo svolgimento di diverse variabili, raramente catalogabili. Prendiamo Hosni Mubarak, ora trincerato da qualche parte a Sharm el-Sheik, intento a contare i suoi conti offshore e i lingotti interrati in qualche caveau di Vaduz mentre cerca di grattarsi via dalla faccia il cerone ectoplastimatico “Bela Lugosi feat. Nosferatu” (sfoggiato negli ultimi ridicoli messaggi alla nazione) e il botox fin du régime.

Nonostante la dittatura, le torture, la corruzione, i cammelli armati in piazza Tahrir, i proiettili sui manifestanti e una credibilità vagamente simile a quella che può avere un vegan-terrorista monomaniaco del seitan alla sagra del porco di qualche villaggio romagnolo, ebbene sì – qualcuno lo ama ancora. Ci sono ancora egiziani pronti a sfilare per lui, a difenderlo, a reclamarlo. Il 18 febbraio scorso (con Mubarak dimissionario da qualche giorno), mentre la maggioranza del popolo festeggiava il “Giorno della Vittoria”, un manipolo di sostenitori dell’ex presidente è infatti sceso in piazza in suo supporto1.

Questa foto è stata gentilmente concessa dal “Centro Studi Antropometrico Egiziano Cesare Lombroso”.

Occhiali con montatura ironica, cellulare (non smartphone, attenzione) nella mano e Lacoste bianca d’ordinanza segnata con pennarello rosso-nero: manifestare per Mubarak non è solo un atto di coraggio, ma un modo per essere à la page.

Arrivederci e grazie per tutto il felafel, Hosni!

Fact: le donne egiziane non sono offese dal loro ex presidente.

Infine, il bonus: un maggiolone dipinto con le insegne egiziane – un oggetto che entrerà di diritto nei sogni di tutti i freak alternativo-equosolidali e nelle aste di Soho. Perché nella prossima collezione privavera-estate mostrare solidarietà a dittatori decaduti tenuti in piedi per anni e anni dalla realpolitik occidentale sarà il nuovo “Indosso Alle Serate Hipster-Proletarie Simboli Di Organizzazioni Terroristiche E Di Resistenza Per Mostrare (Ironicamente!) Di Essere Intellettualmente Superiore”.

E l’Amore vince sempre sull’Invidia e sull’Odio.

  1. Le foto sono tratte dal sito americano The Awl. []

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