Occupy Padania

Pubblicato da Blicero il 25.01.2012

Noi diciamo stupidaggini che muovono l’Italia.
Umberto Bossi

Per La Padania del 23 gennaio, la manifestazione è stata un successo oceanico, senza precedenti. “Che cannonata. E per fortuna che la gente non crede più alla politica. Bossi ha puntato, mirato e sparato. Con lui un esercito di 75mila che in un’altra politica ci crede”. Già. L’house organ della Lega riporta anche lo status su Facebook che Maroni ha postato per ringraziare i (suoi) militanti: “Una folla immensa ha invaso la nostra Milano! Un popolo di barbari sognatori! Vorrei ringraziarvi uno per uno: tutti! Ognuno di voi! Il mio pensiero va alle/ai militanti che si sono alzati a notte fonda per essere in piazza uniti più che mai! GRAZIE, GRAZIE!!!”. Peccato che i redattori del Rodong Sinmun padano si siano dimenticati di trascrivere anche l’ultima riga del post di Maroni: “Mi è dispiaciuto molto non poter parlare per salutarvi e condividere con voi queste sensazioni”.

In realtà, Maroni ha poco da dispiacersi. Nel giro di pochi giorni è riuscito ad ottenere sia la testa di Reguzzoni che la convocazione di congressi in cui forse sfiderà apertamente la leadership di Bossi – o meglio, di chi sta intorno al Caro Leader. Ma gli attacchi non finiranno certo qui. Il 24 gennaio Libero dava conto di alcune indiscrezioni secondo le quali nell’ultima riunione della segreteria della Lega emiliana (di cui Rosi Mauro è responsabile federale) si sarebbe deciso di non invitare l’ex Ministro dell’Interno ai comizi organizzati in regione. Il segretario nazionale della Lega Nord Emilia, Alessandro Alessandri, ha tuttavia smentito la circostanza: “Nella riunione sono state dette cose ben diverse da quelle che oggi leggiamo sulla stampa, perché evidentemente qualcuno ha volutamente strumentalizzato”.

Poi c’è anche la questione del blog La velina verde, che secondo il quotidiano online L’Indipendenza è riconducibile a Marco Reguzzoni, e quindi al “cerchio magico”. Il sito, che si autodefinisce “la pistola fumante della base incazzata che non ne può più di poltronieri e intrallazzi”, risulta essere registrato tra Nassau e l’Islanda e nel settembre del 2011 ha sferrato degli attacchi pesantissimi a Maroni, arrivando persino a tirare in ballo la massoneria. L’ultimo post (intitolato “Che cosa vuole veramente Maroni”) è apparso, dopo mesi di silenzio, il 19 gennaio 2012:

A Maroni piace Roma, e piacciono i laghi romani, le ville sul lago di Bolsena e le belle barche (ma i soldi per tutte queste barche a vela dove li trova?). […] È uno che fa fatica a pronunciare la parola “Padania” visto che dei Padani gli interessano solo i voti. […] A Maroni interessa il potere, non la libertà della Padania. Vuole il posto di capogruppo per mettere le mani sui soldi della Lega, che sono i soldi dei militanti. […] Il cerchio magico non esiste! È una tua invenzione, e la dimostrazione è che tutti i dirigenti della Lega che hanno avuto e dato balzelli, privilegi, posti etc etc oggi sono con te. […] Maroni, sei il Fini della Padania! Giuda in confronto non era nulla, parricida!

“Parricida” – l’accusa più infamante, per un leghista della prima ora.

Maroni deve aver letto l’articolo de La velina verde. In un’intervista a Panorama (in edicola questa settimana) ha detto: “Non sono un Bruto. Non accoltellerò mai Bossi. Sono un barbaro sognante”.  E ha aggiunto: “Non mi interessa avere posizioni di potere, ne ho avute anche troppe. Voglio invece dedicarmi alla Lega, in difficoltà per diverse ragioni: voglio rafforzare l’identità del partito in cui sono nato e in cui, sia chiaro, voglio morire”. Bossi, dietro questa volontà di “rafforzare” il partito, vede altro: “Maroni si vuole prendere il partito, dobbiamo metterlo noi in condizione di non nuocerci”.

Ad ogni modo, la spaccatura dentro il Carroccio sembra ormai insanabile. Queste non sono semplici lotte di potere – e anche se lo fossero, Bossi non ha più la forza di prevederle e neutralizzare. Questa è una guerra di successione in pure stile ottomano. “Siamo tutti fratelli”, ha detto Bossi sul palco di piazza Duomo. Ed è vero. Solo che sono fratelli che stanno affilando le sciabole per prepararsi al fratricidio.

Fossi in Maroni, comunque, nei prossimi mesi eviterei di bere caffè padano.

Fa schifo.

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Drop the Hate / Commenti (7)

#1

INAUDITA ALTERA PARTE
Rilasciato il 26.01.12

Chi controllava la foresta di Sherwood non era lo sceriffo ma Robin Hood!

Ottimo lavoro!

#2

Fede
Rilasciato il 26.01.12

Ottimo reportage, al solito. Sarebbe bello poterlo leggere su qualche quotidiano nazionale… invece di doversi sorbire gli sproloqui di Merlo, Battista o Ostellino.

#3

kris
Rilasciato il 26.01.12

scritto proprio bene.

#4

Apple
Rilasciato il 26.01.12

Complimenti,ottimo articolo!Abitando nella profonda padania,anzi,proprio nell culla di nascita della lega,purtroppo certe cose me le devo sorbire in diretta.

#5

Occupy Padania | DUDEMAGAZINE
Rilasciato il 26.01.12

[…] bevanda di libertà sponsorizzata da Radio Padania Libera. Questo articolo è on-line anche su La Privata Repubblica. 1 «Non sono certamente alimenti che fanno parte della nostra tradizione e della nostra […]

#6

Akiller Dee
Rilasciato il 27.01.12

@Inaudita altera parte: è quello che ho pensato anch’io durante tutto il discorso di Zaia insieme alla difesa dei “loro tassisti” attaccando le banche,dimenticandosi che se i tassisti si sono indebitati,è perchè le banche hanno prestato loro i soldi per le licenze.

#7

Charlie
Rilasciato il 01.02.12

come fai…come fai a resistere in mezzo a quelli là? rabbrividisco!

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