Duisburg, Duisburg

Pubblicato da Blicero il 15.08.2008

Duisburg – San Luca. Il nesso? Nessuno. Un paesino in Calabria, una città in Germania. Due mondi diversi e lontani. Ma anche vicini. Grazie a sei pezzi di carne ormai inanimata, stesa dal piombo ‘ndranghetista. Settanta pallettoni vomitati sui corpi di sei giovani che non dovevano trovarsi “da Bruno”, das italianische restaurant. Faide, roba di mafia, dicono i teteschi. La solita strage, dicono gli italiani: legalità, legalità/lo stato si indigna/lo stato getta la spugna con gran dignità. L’unica differenza: l’eccidio è stato compiuto altrove, all’estero.

E così i teteschi hanno gioco facile, facilissimo, quasi ridicolo nello rispolverare la copertina del “Der Spiegel” degli anni Settanta, quella con la P38 affogata in un piattone di spaghetti. Nello rispolverare l’italiano/il calabrese/l’andragathos lombrosiano, il delinquente. Nel parlare di anomalia, quando in realtà è la normalità. Nel dire che la feccia italiana noi no, qua non ce la vogliamo. Warum dobbiamo prendercela noi?

Tenevela voi.

Tenetevi voi, anzi, lasciate loro (cioè ai mafiosi) i 35 miliardi di euro di fatturato, frutto dello spaccio, dello strozzo, dell’estorsione, della tratta di esseri umani, della prostituzione, dei rifiuti, dell’etc. 35 miliardi – praticamente più di una finanziaria. Altro che tesssssoretto.

E l’Italia se la tiene, la mafia. La ’ndrangheta. La ’ndrina. Lo sgarro. Il capobastone. Magari non è contenta di tenerseli, ma lo fa. Sopporta cristianamente. La vecchia pietas virgiliana – riveduta e corretta. Del resto, come si fa a stroncare, o quantomeno a sopire, qualcosa che dura da più di cent’anni? Qualcosa che ha più storia di uno stato che non è mai stato forte, laggiù? Qualcosa che è endogeno, non esogeno, alla popolazione. Qualcosa che è la popolazione. Qualcosa che estrinseca una mentalità comune e diffusa nella popolazione.

Non si può. Non può.

E così, nessuno si meraviglia se 33/50 del consiglio regionale calabrese ha grane con la legge. Se si sciolgono amministrazioni comunali come si cambiano le mutande. Se i delinquenti legiferano. Se la legge è criminale. Se il crimine è istituzionale. Lo stato s’indigna/si costerna/lo stato getta la spugna con gran dignità.

Intanto Duisburg. Duisburg violenta. Duisburg a mano armata. I cadaveri rossastro rappreso. I torsi nudi e aperti – squarciati dal piombo. Settanta trivellate. Dieci (forse) sicari. Il viaggio è lungo: San Luca – Duisburg. Duisburg – San Luca. Nessun nesso. A parte il ferro. Il ferro è il nesso che spezza il vincolo di sangue. Il ferro è la legge di uno stato parallelo eppur collusivo. Il ferro è convincente. Sicuramente più convincente di un Mastella che lancia la crociata antimafia. Di un Mastella che ha fatto testimone di nozze ad un mafioso e che si è definito più volte il Moggi della politica. Di un Mastella che parla di scarcerazioni facili, salvo prima aver approvato un indulto urbi et orbi. Di un Mastella garantista che usa il pugno di ferro su Priebke per fatti avvenuti in un’altra era – più di sessant’anni fa. Lo stato s’indigna/si costerna/lo stato getta la spugna con gran dignità.

Warum? Eh, perchè.

Perchè: la famiglia. La famiglia è sopra lo stato. Contro la famiglia non si può andare. Non si può combattere il sangue – salvo casi eccezionali. Non si può rinnegare il sangue: te lo porti dentro. La legge, invece, non te la porti dentro – salvo casi eccezionali. La legge la puoi rinnegare: è fuori di te. La legge è imperfetta/fallibile/perfettibile. La legge – il sangue: 0-1. Da sempre.

Perchè: i soldi. Sporchi, marci, putridi. Ma pur sempre lavabili, riciclabili. Pur sempre soldi. Rispettabili, talvolta. Da immettere nell’economia pulita: tanto, poi, chi li rivede più? Soldi che si disperdono e che vengono inglobati nella ragnatela mondiale della Piovra. Le banconote della bianca di Roma, della barella di Milano e di tutta la sporca d’Italia vanno ad alimentare i ristoranti, gli alberghi, i casinò e chissà cos’altro ancora. Anche, e soprattutto, all’estero. Magari anche “da Bruno”. Magari anche nell’italianische restaurant.

Tanto lo sanno bene i mafiosi: di noi si parla solo quando mostriamo l’aspetto bestiale, primordiale. Quando andiamo in un altro paese per spazzare via sei vite umane – sei obiettivi, sei infedeli, sei cornuti. Per falcidiare, tra gli altri, un sedicenne. Quando spariamo, torturiamo, decapitiamo, sciogliamo nell’acido. Ma l‘andragathos non uccide 365 giorni l’anno. L’andragathos fa affari 365 giorni l’anno. L’andragathos uccide di e in conseguenza di quest’ultimi. L’andragathos, mentre si lorda le mani di sangue e flette i muscoli dell’animale, del monstrum, ripete: lo stato s’indigna/si costerna/lo stato la spugna non la getta. Lo stato la spugna nemmeno la prende in mano.

Condividi

Drop the Hate / Commenti (6)

#1

Bruno
Rilasciato il 15.08.08

E infatti i militari vengono mandati nelle città, per usare i Beretta AR 70/90 contro gli scippatori. Mandarli al Sud contro le bestie mafiose pareva brutto.

In fondo è chiaro: vuoi mettere un cancro sociale come la mafia a confronto con la gravissima emergenza criminalità, l’emergenza meduse (pare che gli anni scorsi meduse nei nostri mari non ce ne fossero), l’emergenza ROM (rubano e rapinano tutti quanti), l’emergenza caldo (pare che gli anni scorsi ad Agosto nevicasse)?

Sono una manica di pagliacci, tutti quanti. Pagliacci.

#2

Ted
Rilasciato il 15.08.08

@bruno, al sud i militari li hanno mandati, ma per i cpt!

#3

andrea poulain
Rilasciato il 27.08.08

vabbè ma se la metti cosi è pure facile disinteressarsi di tutto..
cioè sti cazzo di 33/50 qualcuno li avrà pure votati no?
cioè i siciliani tra borsellino e cuffaro hanno preferito cuffaro..a volte penso abbia ragione bossi!

#4

LPR
Rilasciato il 27.08.08

Eh oh, come devo metterla?

#5

andrea poulain
Rilasciato il 28.08.08

:)
è che brucia dare ragione a nehanderthal bossi ogni tanto

#6

È stato il rom! The Rom Accident - La Privata Repubblica
Rilasciato il 19.11.08

[…] sommarie. E comunque, anche a Duisburg dei nostri connazionali sono stati presi seriamente a calci in culo per non aver rispettato le leggi del luogo, quindi dev’esserci qualche fondamento di verità. […]

Fomenta la discussione

Tag permesse: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>