Allonsbamboscion

Pubblicato da Blicero il 17.01.2010

Ormai sono sempre più concreti i sospetti che Renato Brunetta sia un esperimento nato in qualche università francese di sociologia deviata, vera e propria copertura per cellule terroristiche volte alla distruzione dell’Europa e dell’Occidente attraverso una lenta e logorante infiltrazione nel cuore dello Stato.

L’ultima proposta del Mini-Min è infatti quella di obbligare per legge i famigerati “bamboccioni” a lasciare casa a 18 anni. Il fatto che persino Calderoli l’abbia trovata una cazzata (“Sono stato il primo, ieri, a schierarmi contro i cosiddetti bamboccioni ma l’amico Brunetta […] mi sembra l’abbia fatta fuori dal vaso”) dovrebbe imporre una severa riflessione. E non sull’incubo ad occhi aperti in cui ci troviamo – e da cui è impossibile risvegliarsi – ma piuttosto sulla bontà della provocazione lanciata dal Nobel per l’Economia in pectore dal 1985.

Sì, questa volta voglio spezzare una lancia a suo favore. Pensiamo solo a cosa sarebbe successo se la legge fosse entrata in vigore trent’anni fa. Un giovine fannullone veneziano arrivato a 30 anni senza riuscire a rifarsi il letto, ad esempio, sarebbe stato cacciato di casa e per mantenersi avrebbe dovuto continuare a vendere gondolette in qualche calle,  per essere poi promosso a 60 anni alla mansione di “Addetto Di Secondo Livello Al Razionamento Del Mangime Per Piccioni Dei Venditori Abusivi Di Piazza S. Marco”. Ed invece no.

Il bamboccione in questione, non confrontandosi col mercato grazie a pervicaci, costosi ed anti-liberisti aiuti familiari, è riuscito a completare gli studi, entrare in politica, diventare ministro, legarsi un tornello intorno alla vita e denunciare sè stesso, un po’ come fa Moro/Gianmaria Volontè nel finale di Todo Modo.

Il tutto quando ormai era troppo tardi. Per gli altri.

Condividi

Drop the Hate / Commenti (4)

#1

McLaud
Rilasciato il 18.01.10

Concordo su tutto. Ad ogni modo, propongo una sola precisazione di tenore accademico: nella simulazione sugli effetti dell’esposizione della concorrenza del soggetto R.B. non credo sia stata tenuta in conto l’influenza del c.d. fenomeno dell’acqua alta nella laguna veneta.

Attendo un riscontro di questa – a mio modo di vedere – doverosa ipotesi di studio.

#2

blicero
Rilasciato il 18.01.10

Non so, però potremmo commissionarlo al collega di R.B. Paul Krugman.

#3

McLaud
Rilasciato il 19.01.10

Liberalismo sottomarino

Secondo una prima elaborazione (e che Krugman mi perdoni l’avventatezza), ci sarebbero due possibili scenari per il caso di autentica esposizione alla concorrenza di R.B.:

1) Parabordo per gondole e, poi, a seguito di una stentata carriera, per barchette a vela a noleggio.

2) Controfigura di ratto lagunare (con esiti certamente più fausti, grazie alla notevole immedesimazione).

#4

ivo
Rilasciato il 19.01.10

“Ormai sono sempre più concreti i sospetti che Renato Brunetta sia un esperimento nato in qualche università francese di sociologia deviata, vera e propria copertura per cellule terroristiche volte alla distruzione dell’Europa e dell’Occidente attraverso una lenta e logorante infiltrazione nel cuore dello Stato.”
per questo irresistibile pezzo stavo per lasciarmi andare a una sganasciata pazzesca che solo dopo un cannone di hashish ma improvvisamente ho avuto la sensazione che potesse essere anche vero e allora il sorriso mi si e’ subito spento sulla faccia.

Fomenta la discussione

Tag permesse: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>