The Bulgarian Connection

Pubblicato da Blicero il 21.11.2011

Nel 2003 Jean Claude Van Damme si rende conto di una cosa molto semplice: gli anni ’90 sono finiti da un pezzo. Il suo momento artistico è difficile e sembra che tutti, a partire dalla grande industria, stiano cominciando a dimenticarsi di lui. Anche il suo genere, l’Action, vive sospeso tra lo stallo post-sbornia ed il rigurgito di disprezzo della Critica Che Conta (CCC).

Ma c’è ancora qualcuno che si ricorda bene di lui. È Ringo Lam, regista di thriller d’azione di Hong Kong con cui Van Damme ha lavorato in Maximum Risk (1996) e Replicant (2001).  Un bel giorno Ringo chiama Jean Claude e gli chiede se gli va di girare insieme In Hell, un prison movie brutale e senza speranza. Be’, risponde Jean Claude, perché no? Bene, affare fatto. Ah – dice Ringo – un’ultima cosa. Il film si gira in Bulgaria.

Quando In Hell esce, la CCC lo bolla come una mezza porcata di Serie B. Ma poi succede una cosa che nessuno aveva previsto: il film incassa 17 milioni di dollari – nettamente di più di quello che è costato. E l’Hollywood degli home video (diciamo quella di seconda fascia) prende solertemente nota. Fare un film nell’Est Europa costa poco e permette il rilancio di carriere che sembravano finite. Si assiste così ad una transumanza di stelle (Steven Seagal, Dolph Lundgren e Ray Liotta, per citare i nomi maggiori) in Bulgaria, più precisamente nei Nu Boyana Studios.

Il complesso, che si estende nei sobborghi di Sofia per quasi 30 ettari, è stato costruito nel 1962 dal regime sovietico e ha prodotto circa 25 film all’anno fino alla caduta dell’URSS. Avi Lerner – produttore israeliano alla perenne ricerca di manodopera a basso costo e agevolazioni fiscali – fiuta l’affare e acquista gli studios nel 2006, investendo milioni e milioni di dollari nell’ammodernamento della struttura. La società di Lerner (Nu Image/Millennium Films) inizialmente dissoda il terreno con le produzioni a basso costo, poi a poco a poco trasferisce nei Balcani pezzi di Hollywood sempre più consistenti. Nel settembre 2011 arriva il grande annuncio: “The Expendables 2”, il sequel del film che ha fatto registrare un aumento del 650% di testosterone nei cinefili di tutto il globo, sarà girato nei Nu Boyana1.

Se possibile, il cast è ancora più incredibile del primo. Ci sono Sylvester Stallone, Jason Statham, Jet Li, Dolph Lundgren, Chuck Norris (!), Randy Couture, Terry Crews, Liam Hemsworth, Jean-Claude Van Damme, Bruce Willis e Arnold Schwarzenegger, di ritorno sulla scena dopo la parentesi politica in California. Se dunque da un lato la produzione si frega le mani e scalda i revisori contabili in vista del (presumibile) sontuoso incasso, dall’altro si trova di fronte alla seguente scelta: a chi affidare la sicurezza di persone che valgono quanto il PIL della Bulgaria? La soluzione, in fondo, non è poi così difficile. Basta appaltare la sicurezza a chi di “protezione” davvero se ne intende.

Quando Schwarzenegger atterra a Sofia all’inizio di ottobre, ad aspettarlo fuori dall’aeroporto c’è un SUV Mercedes targato C4401XA. Il sito d’inchiesta Bivol.bg ha scoperto che l’automobile è intestata a una società di proprietà dell’organizzazione mafiosa TIM ed è anche abitualmente usata dal boss Ivo Kamenov. In un’altra foto apparsa sui media bulgari si vede Schwarzenegger vicino al kickboxer Todor Torodov. Quest’ultimo fa parte della squadra sportiva del TIM ed è un bodyguard di Sark Group, una società fondata nel 2004 da Krasimir Alexandrov, ossia l’ex capo della sicurezza del boss Marin Mitev.

Un cablogramma del 2005 del Dipartimento di Stato americano pubblicato da WikiLeaks spiega nel dettaglio la nascita e le attività di TIM:

Fondata a Varna nel 1993, si pensa che TIM sia stata messa in piedi da circa 10 ex soldati di un’unità militare d’élite sciolta nei primi anni ’90. TIM ha riempito il vuoto creatosi a seguito del declino di MG, causato dall’uccisione di Iliya Pavlov nel 2003. Il nome del gruppo probabilmente deriva dalle iniziali dei suoi tre membri principali: Tihomir Ivanov Mitev (nato il 10 ottobre 1958), Ivo Kamenov Georgiev (nato il 22 settembre 1969) e Marin Velikov Mitev (nato il 5 ottobre 1957). […] Sebbene cerchi di dipingersi come un gruppo societario perfettamente legittimo [Ha perfino un sito (http://www.tim.bg), nda], TIM rimane molto riservata sulla sua struttura e proprietà, e le sue società e divisioni sono collegate tra loro attraverso un complicato reticolo di rapporti. In qualità di gruppo criminale organizzato, TIM è coinvolta in una vasta serie di attività criminali, tra cui estorsione e racket, intimidazione, prostituzione, gioco d’azzardo, droga, ricettazione, furti d’auto e traffico di auto rubate.

Sempre nello stesso cable, l’ambasciatore James Bardew definisce TIM “l’astro nascente del crimine organizzato bulgaro”. Giudizio condiviso anche da Jurgen Roth, giornalista investigativo tedesco, che ha indicato TIM come la “più potente e moderna forma di mafia” che ci sia in Bulgaria al momento. Nonostante numerose inchieste giornalistiche e rapporti di intelligence – o forse proprio per questo – TIM gode dello status di intoccabile: polizia e magistratura non si sono mai impicciati degli affari di Kamenov e dei Mitev, che infatti continuano ad andare a gonfie vele. “Dopotutto, è logico che le guardie del corpo per star del genere provengano da TIM – ha commentato il blogger Komitata – Se fossero protetti dalla polizia bulgara sarebbero molto meno al sicuro”.

Il 10 ottobre il premier Boyko Borisov si presenta ai Nu Boyana Studios per incontrare Schwarzenegger. Soprannominato “Batman” per la sua stazza e i modi di fare, Borisov è definito in un altro cable “un duro che veste Armani” in stretti legami con la criminalità organizzata. “Nel passato Borisov è stato accostato a scandali legati all’appropriazione indebita di petrolio, ad affari illeciti riguardanti Lukoil [colosso petrolifero russo, nda] e allo spaccio di metanfetamina”, scrive l’ambasciatore John Beyrle nel 2006. Secondo Bivol.bg, inoltre, nel 1996 Borisov sarebbe stato il proprietario (insieme a Ivo Kamenov) di una fabbrica che produceva illegalmente sigarette.

Durante il colloquio con Schwarzenegger l’atmosfera è distesa e gioviale. “Sono molto contento di essere in Bulgaria”, dice l’ex Governator rivolgendosi al premier. Poi, scherzando, gli offre una parte in “The Expendables 2”. Borisov ci pensa su un attimo, ride ed infine declina gentilmente: improrogabili impegni di governo. Peccato. Sarebbe stato il villain definitivo.

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18 novembre 2011, tweet di @Schwarzenegger: “Got a little banged up on set today. Thanks to the medical staff who got me back in action an hour later!

  1. Interludio – Alcune Considerazioni Sulla Decisione Di Girare “The Expendables 2” In Bulgaria.

    Ora, ci sono due modi di leggere questa decisione. Il primo, e più facile, è quello legato alla mera motivazione economica. Lo ha detto lo stesso Lerner: “[La Bulgaria] è il paese più economico dell’Est Europa in cui girare”. Il secondo, invece, è un po’ più critico-letterario. Federico Bernocchi ha scritto sul numero 1 di Studio (p. 121) che l’invecchiamento delle stelle dell’Action fine anni ’80/inizio ’90 ha comportato una sorta di mutazione del genere: da innocenti e giocosi, i film di Van Damme & co. si sono fatti sempre più “sporchi e disperati” e la “leggerezza e impalpabilità della wilderness americana” è stata sostituita “dai grigi claustrofobici ed estremamente tangibili dell’Est Europa”. Girare in Bulgaria una pellicola come “The Expendables 2” – che contiene tutti (ma proprio tutti) i nomi maggiori dell’Action – significa che ormai la sostituzione è totale. Si è arrivati al punto di non ritorno. E quindi so long, wilderness. []

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Drop the Hate / Commenti (2)

#1

Melissa P2
Rilasciato il 21.11.11

Altro che expendables n, un film sulla quella cazzo di TIM ci voleva.
(lo sapevo che Fiammetta stava in giri strani).

#2

F.F.
Rilasciato il 21.11.11

Bastava Tihomir Ivanov Mitev per formare l’acronimo TIM: quindi se lui ammazza Ivo e Marin, può conservare il marchio.

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