La Guida Al Riot Porn

Pubblicato da Dott. Barbie il 9.11.2012

5. #OcupaElCongreso, Madrid (Spagna), 25/9/2012

25 settembre a Madrid: La Vendetta Degli Indignados. L’austerità somministrata dal governo Rajoy morde, le casse sono vuote, gli avvoltoi della Troika volano affamati sopra la carcassa dell’economia spagnola. Oltre 10mila tra «giovani, disoccupati, attivisti del Movimento 15-M, ecologisti, militanti del movimento degli sfrattati, […] indignati di tutte le età, pensionati, operai» (Corriere.it) circondano il Parlamento. Si è visto di peggio nell’Austerity Arena iberica, ne sono conscio: ma questo video è davvero una perla. In esso si può ammirare in tutto il suo splendore l’irregolarità del Riot Porn, con tutti i suoi sbandamenti dettati dalla paura, i rovesciamenti di fronte, la dinamica della follia di massa, i contatti fisici ruvidissimi senza i soliti scudi, le fucilate con i pallini di gomma. E soprattutto, dal minuto 1:14 in poi, si capisce perfettamente che ad una Nazione sull’orlo della bancarotta sono rimaste fondamentale due cose da fare: mandare a fanculo la Bce e prendere a calci gli sbirri.

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4. Sciopero Generale, Atene (Grecia), 20/10/2011

La Grecia sta al Riot Porn come l’Ajax degli anni ’70 stava al calcio. C’è veramente l’imbarazzo della scelta, un’abbondanza tale da far girare la testa. Tuttavia, sul 20 ottobre – seconda giornata di sciopero generale contro un pacchetto di misure di austerità – ci ho passato ore e ore. Dopo anni di manifestazioni separate, i comunisti del KKE decidono di unirsi alla protesta generale. Ma a modo loro: con un imponente servizio d’ordine che aveva il compito di impedire agli altri manifestanti di raggiungere il Parlamento. Così facendo, gli anarchici attaccano i comunisti, questi rispondono con altrettanta violenza e per un’intera giornata si scontrano greci contro greci, mentre la polizia se la ride sotto i baffi e inonda di lacrimogeni piazza Syntagma. Bilancio finale: un pomeriggio di frustrazione, disperazione, totale mancanza di speranza, guerriglia fratricida. C’è stato anche un morto, un 53enne colpito da un infarto. Dice un manifestante a Vice: «In altri tempi si potrebbe parlare di tradimento, o di guerra civile». E la «guerra civile», per noi pornomani, equivale a sorseggiare dell’ottimo squirting dal Sacro Graal della protesta.

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3. Corteo Degli Indignados, Roma (Italia), 15/10/2011

Clusterfuck: slang per pasticcio, disastro, fallimento, o 15 ottobre 2011 a Roma. Una giornata disastrosa per tutti, da qualsiasi punto di vista la si osservi. La manifestazione, organizzata malissimo, è deragliata alla prima macchina bruciata in via Cavour. La polizia – invecchiata, funestata dai tagli, giù di morale e schierata bene solo davanti ai palazzi del Potere – annaspava, sbandava, correva a vuoto. I manifestanti sono stati costretti ad assaggiare lacrimogeni (scaduti) in quantità industriale, senza capire nulla di quello che stava succedendo intorno a loro. Alla fine, abbiamo visto la solita sequela di danni incalcolabili, feriti, fermi, arresti e quant’altro. Gli unici che hanno vinto, dal loro punto di vista, sono state le circa mille persone che hanno devastato Roma con ammirevole disciplina; e naturalmente i patiti del Riot Porn, finalmente orgogliosi di essere italiani. Italiani e meravigliosamente e malati.

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2. London Riots, Londra (Regno Unito), 6-10/8/2011

Io so cosa hai fatto l’agosto del 2011. Lo so perfettamente. Non sei andato in spiaggia. Non sei andato in vacanza. Non hai portato in giro la tua famiglia. No. Tu sei stato incollato alla televisione, a Twitter, al Guardian e ai video dei cellulari che hanno documentato il terrore e l’anarchia che hanno sconvolto Londra. La genesi dei riots è nota: la strana morte di Mark Duggan, avvenuta il 4 luglio 2011. Cinque giornate di pura follia, scandita da roghi, saccheggi e viltà umana. Insomma, la completa – e improvvisa – disgregazione della società. La cosa migliore? Non c’era alcuna motivazione veramente plausibile. «There was no single cause of the riots and there is no single solution», è stato scritto nell’interim report pubblicato 5 mesi dopo. Sì, ci sono state orde di osservatori/studiosi/sociologici/filosofi/scrittori che hanno prodotto tonnellate di letteratura sul tema. Ma queste analisi non sono servite a nulla, non hanno retto il vaglio con la realtà. La verità è che si è trattato di Riot Porn per il Riot Porn – ossia Riot Porn allo stato brado, selvaggio, ferino. E noi abbiamo passato alcune tra le migliori nottate della nostra vita.

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1. In Memoria Di Alexis, Atene (Grecia), 6/12/2011

Alexis Grigoropoulos aveva solo 15 anni quando un poliziotto, il 6 dicembre del 2008, gli ha impiantato una pallottola nel cuore. La sua morte ha causato i primi seri riot (i greci li chiamano Dekemvrianain un’Europa non ancora prostrata dall’austerità. Ogni anno, comunque, si svolge una manifestazione per commemorare l’uccisione del ragazzo. Il giornalista freelance Ross Domoney ha partecipato a quella del 6 dicembre 2011 e ci ha regalato un’autentica gemma. Il video mostra l’intero rituale del Riot Porn, pregno di tutta la sua sacralità: la preparazione delle molotov; il loro lancio; la bottiglia che si infrange sull’asfalto, sui piedi dei poliziotti; le lingue di fuoco; la danza schizoide dei lacrimogeni; la tosse spaventosa che deriva dall’aver respirato il gas; gli insulti e le urla. In questi otto minuti è catturata l’essenza più profonda del Riot Porn, che altro non è se non l’odio verso l’Autorità, l’inconciliabilità tra i due mondi, l’aver imparato a vivere sotto un regime repressivo e l’oscillare perennemente tra la cupa rassegnazione e la violenza più livida. In definitiva, il grande merito di Domoney – e la ragione per cui il suo video è al primo posto – è quello di aver fatto capire che il Riot Porn è Arte nell’accezione più alta e nobile possibile.

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(Foto: Internazionale / The Big Picture)

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Drop the Hate / Commenti (7)

#1

Akiller Dee
Rilasciato il 09.11.12

RT e’ la Vivid Entertainment del Riot Porn.

#2

Blicero
Rilasciato il 09.11.12

+1

#3

Strelnik
Rilasciato il 09.11.12

Questo post prende potentemente il posto di http://riotporn.blogspot.it, uno dei bookmark per il riot porn, in pausa o morto da diversi anni.

#4

F. Merlo
Rilasciato il 09.11.12

Primo

#5

Fede
Rilasciato il 11.11.12

“E la «guerra civile», per noi pornomani, equivale a sorseggiare dell’ottimo squirting dal Sacro Graal della protesta.” XDXDXD

#6

L.
Rilasciato il 12.11.12

La violenza è un bisogno primario.

#7

Fede
Rilasciato il 02.12.12

Caro Dott. Barbie,
Hanno da poco parlato di Lei in un documentario su La7.
http://www.la7.tv/richplayer/?assetid=50292976

A presto, XD

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